rotate-mobile
Piacenza Calcio

Verso Piacenza-Cremonese, De Vitis: «Il derby vinto nel '92 resta indimenticabile»

A poche ore dal derby del Po parla il l'ex cannoniere biancorosso Totò De Vitis, che contro il grigiorosso Gualco diede vita a sfide epiche tra le due squadre

Moretti s’inventa un numero incredibile sulla fascia sinistra. Una specie di balletto che manda fuori strada il difensore. Alza la testa e vede il taglio di De Vitis sul primo palo. Parte un cross calibrato, lento, preciso. Totò in elevazione colpisce la palla di testa: traversa e gol. L’allora stadio Galleana esplode. Era il 29 novembre del 1992. La Cremonese è battuta per 3-2 in uno dei derby del Po più emozionanti di sempre. “Qual è stato il più bel ricordo legato a un derby? Sicuramente questo” racconta De Vitis, incalzato da SportPiacenza. “Mentre il più brutto è quell’1-1, in serie A, non ricordo bene l’anno (era il campionato 1993/1994, ndc). Fummo ripresi a pochi minuti dalla fine da un gol di Gualco. Tra l’altro quel pareggio, a fine anno, fu determinante per la retrocessione”. Totò De Vitis è nelle interviste come ce lo ricordavamo in campo: concreto, essenziale, molto professionale. “Non la guarderò perché ho degli impegni di lavoro, sono sempre in giro a visionare partite – è a capo degli osservatori del Sassuolo – però m’informerò senz’altro sul risultato finale”.

CUORE BIANCOROSSO - Anche se da lontano, De Vitis il “suo” Piacenza lo segue ancora. “Durante il campionato possono capitare dei periodi di appannamento – questo il suo commento riguardo al momento delicato che attraversa la squadra – penso dipenda da questo il digiuno di vittorie. Inoltre, a gennaio qualcosa è stato cambiato e secondo la mia esperienza ci vogliono almeno dieci partite per vedere se gli acquisti hanno portato qualche beneficio. L’innesto che mi è piaciuto di più? Pelizzoli, anche se è arrivato prima dell’apertura delle liste. Avere un portiere d’esperienza è molto importante”. Domenica scorsa, contro l’Alessandria, è arrivata una sconfitta appena prima del derby: “In questo periodo il Piacenza ha affrontato squadre di grande caratura. Andare ad Alessandria, contro una tale corazzata, e pensare di non perdere è davvero dura”.

TIFOSI E FUTURO - “L’augurio che mi sento di fare ai miei tifosi è che sia un bello spettacolo prima, durante e dopo la partita come la sfida d’andata. E poi vinca il migliore, in questo caso mi auguro sia il Piacenza”. De Vitis ha scelto d’intraprendere la carriera dirigenziale. E’ stato direttore sportivo proprio al Piacenza, osservatore alla Fiorentina. Ora al Sassuolo è a capo della rete, braccio destro di Checco Palmieri, responsabile del settore giovanile neroverde. E chissà se in futuro le strade di Totò De Vitis e del Piacenza torneranno a incrociarsi: “Non mi piace parlare di quello che potrebbe capitare, quindi non rispondo. – afferma seccamente – Posso solo dire che a Piacenza penso di aver dimostrato il mio valore di giocatore e di dirigente. Spetta solo a chi deve decidere queste cose, cioè alla famiglia Gatti, pensare eventualmente a De Vitis per un ruolo in società”.  Che sia un messaggio subliminale? Solo il tempo potrà dirlo.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Verso Piacenza-Cremonese, De Vitis: «Il derby vinto nel '92 resta indimenticabile»

SportPiacenza è in caricamento