Un bel Piacenza strappa un punto prezioso sul campo del Como. Intensità e aggressività, ma l'attacco rimane a secco
I biancorossi confezionano le azioni più pericolose per 80', nel finale i lombardi rischiano di vincere e protestano per un "gol fantasma" non assegnato a Ferrari. Finisce 0-0. Gli emiliani rimangono al penultimo posto in classifica
Bel Piacenza, buon punto e alcuni capisaldi ritrovati. E’ questo quanto dice il posticipo contro il Como, partita che i biancorossi meriterebbero di vincere fino all’80’, cioè fino quando la squadra di Manzo ha avuto gamba e polmoni per tenere i ritmi forsennatamente alti - e che il Como ha sofferto tremendamente - prima di tirare i remi in barca e, a questo punto, rischiare più del dovuto. E sì perché i lombardi nel finale fanno tremare il Piacenza con due occasioni clamorose sprecate da Hmaidat e Gatto, nel mezzo c’è il “gol fantasma” di Ferrari: Libertazzi è tutto dietro la linea di porta quando respinge il tiro del centravanti ma l’arbitro fa correre e i replay non chiariscono. Meglio così.
Fino a quel momento, però, in campo c’era stato un Piacenza compatto, bravo a leggere la partita sulla destra con Heatley e Ballarini che hanno messo costantemente in crisi gli avversari in quella zona, Corbari si è confermato jolly prezioso per la difesa, Corradi può andare in regia e Galazzi ha giocato la sua miglior partita da quando è in biancorosso. Bene il punto su di un campo difficile, domenica al Garilli arriva la Pro Sesto e lì il Piacenza dovrà tornare a correre, perché il pareggio mantiene comunque ancorata la squadra al penultimo posto in classifica e l’attacco è a secco da ben quattro partite. Qui serve una svolta altrimenti non si va lontano.
- 1 / 3
- Continua