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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Taugourdeau ha già in mano le chiavi del Piacenza

Testa alta, piede raffinato e geometrie proprie di un regista che sembra al lavoro con il Piacenza da alcuni mesi e non da una manciata di giorni. Gli applausi che il francese Anthony Taugourdeau ha strappato agli oltre duecento spettatori...

Testa alta, piede raffinato e geometrie proprie di un regista che sembra al lavoro con il Piacenza da alcuni mesi e non da una manciata di giorni. Gli applausi che il francese Anthony Taugourdeau ha strappato agli oltre duecento spettatori nell'amichevole di sabato pomeriggio al Bertocchi contro il Monticelli sono stati più che meritati. Un paio di giocate sopraffine e le chiavi dei movimenti già in mano, anche se Arnaldo Franzini non è stupito più di tanto: «Sappiamo benissimo quello che ci può dare Taugourdeau ed è il motivo per cui a giugno e luglio siamo rimasti fermi in quel ruolo, nel calciomercato bisogna saper aspettare e quando si è svincolato dal Santarcangelo abbiamo chiuso la trattativa in un paio di giorni».
Nato a Marsiglia nel 1989, è il secondo straniero del Piacenza targato fratelli Gatti dopo Sanashvili. Arrivato giovanissimo nel Pisa nella sua carriera c'è tanta Lega Pro con le maglie di Prato, Albinoleffe e Santarcangelo, e una ventina di presenze in Serie B sempre con Albinoleffe e il Pisa. Un solo anno in Serie D, nel 2009/2010, con il Carpi e oggi è a Piacenza.

Lavora col Piacenza da una settimana ma sembra già pronto.
«Il fatto di aver svolto tutta la preparazione atletica con il Santarncangelo mi ha aiutato nel mio inserimento a livello atletico, sono alla pari con gli altri, ora devo solo conoscere meglio i miei compagni ma questa prima amichevole mi ha dato sensazioni positive».

Franzini aveva messo il suo nome in cima alla lista per il ruolo di regista. Lusingato?
«Fa molto piacere avere la fiducia del tecnico e Franzini me l'ha fatto capire fin da subito, questo è un aspetto importante per un giocatore a livello mentale. E' un bel segnale di fiducia nei miei confronti che devo ricambiare».

Perché ha deciso di rescindere il contratto per scendere di categoria passando dalla Lega Pro alla Serie D?
«Ho parlato con alcuni compagni, tra cui Luca Franchi, che conosco dai tempi in cui eravamo insieme al Carpi e ho capito che non c'è differenza. Anzi, una piazza come Piacenza in Serie D è sempre attraente sia come stimoli sia come visibilità, quindi non sento la differenza. Ci ho pensato su qualche giorno e poi ho deciso di accettare la proposta del club biancorosso».

Arriva in una piazza che ha un bisogno disperato di vincere dopo tre anni in Serie D. Può essere un problema?
«Sinceramente sono arrivato a Piacenza appunto per vincere il campionato e tornare in Lega Pro al più presto. Sono stato convinto dal progetto che mi è stato prospettato dai dirigenti, perciò il fatto di dover vincere non sarà assolutamente un problema: siamo qui per questo».

Impressioni sulla squadra?
«Ci sono molti giocatori di qualità e altri che hanno esperienza in piazze difficile ed esigenti o in Lega Pro. Direi che la squadra è ben costruita».

Taugordeau è un regista puro?
«Oggi sì, una volta no. Ho iniziato come esterno sinistro fino alla stagione nel Carpi dopodiché mi sono piazzato davanti alla difesa e lì ho trovato la mia dimensione ideale».

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