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Stangata Piacenza, il gruppo MAI: «Sanzione eccessiva»

Sicuramente la notizia della squalifica dello stadio Garilli per la prima partita ufficiale del Piacenza in Lega Pro (leggi qui) nella prossima stagione non era esattamente quello che ci voleva per concludere un’annata straordinaria. La tifoseria...

Sicuramente la notizia della squalifica dello stadio Garilli per la prima partita ufficiale del Piacenza in Lega Pro (leggi qui) nella prossima stagione non era esattamente quello che ci voleva per concludere un’annata straordinaria.
La tifoseria piacentina, e di riflesso il club, sono stati puniti per il lancio di oggetti (bottiglie d’acqua e un calcinaccio di 20 centimetri, si legge nel comunicato) durante la finale Scudetto contro la Viterbese, la mano pesante è arrivata perché Piacenza è considerata recidiva: già nel 2013 e nel 2014, contro Castellana e Correggese, i biancorossi avevano disputato un turno a porte chiuse. Altrettanto sicuramente, però, le parole del presidente onorario Stefano Gatti vanno pesate nel modo giusto. Il suo è stato un sfogo a caldo, il futuro della società non è in discussione tanto che nel primo pomeriggio di oggi è previsto un incontro tra il fratello Marco Gatti e Arnaldo Franzini: sul piatto la partita degli ultimi rinnovi e la lista della spesa per il calciomercato.

Tornando alla squalifica del campo, il Piacenza farà ricorso e poi bisognerà capire se la sanzione della partita “a porte chiuse” sarà da scontare alla prima giornata interna di campionato o in Coppa Italia. In ogni caso oggi registriamo anche la posizione del gruppo della Curva Nord M.A.I guidato dai fratelli - e storici leader - Davide e Marco Reboli, che hanno voluto esprimere la loro opinione sulla decisione del Giudice Sportivo e sulle parole di Stefano Gatti che proprio ieri aveva parlato di «decisioni da prendere in conseguenza ai fatti accaduti».

«Le parole dette a caldo del presidente Stefano Gatti non ci sono piaciute - spiegano - perché non considerano alcuni aspetti importanti. Quando si ha una tifoseria numerosa al seguito bisogna mettere in conto che accadano fatti di questo genere, dispiace, ma può succedere e noi li chiamiamo effetti collaterali dei grandi numeri. Detto questo, vogliamo precisare al presidente, a nome del gruppo M.A.I, che non può minacciare la chiusura della società ogni volta che arriva una sanzione o una multa: le difficoltà e i problemi si superano parlando e non minacciando.
Detto questo, vogliamo sottolineare che la sanzione è sicuramente spropositata, domenica a Viareggio sotto i 40 gradi per i tifosi c’era a disposizione solo acqua calda e come avete visto tutti mancavano i raccattapalle a bordo campo, tanto che gli organizzatori tra i due tempi si sono prodigati a cercarne alcuni tra gli spettatori in tribuna. L’organizzazione di questa poule scudetto è stata ridicola, ma viene punita severamente la tifoseria piacentina per due o tre oggetti arrivati sulla pista di atletica.
Chiudiamo dicendo che l’entusiasmo è tornato e se il presidente se ne vuole andare è libero di farlo, ma basta minacciare di andarsene ogni volta. Ringraziamo infine tutti i tifosi piacentini giunti venerdì sera a Pontedera e, nemmeno 48 ore dopo, a Viareggio per la finale. Non sarà una partita a porte chiuse a fermare la nostra passione”.

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