
Da destra: Girometta, Zanardo e Marrazzo alla ripresa degli allenamenti
Serie D - Piacenza: mercoledì test a Carpaneto
Il 4-2-3-1 delle prime amichevoli sembrava essere, dopo i primi riscontri positivi, lo schema battezzato per la costruzione del Piacenza di Monaco, invece le ultime uscite hanno riservato il primo colpo di scena: il passaggio al 4-3-3. La chiave...
Il 4-2-3-1 delle prime amichevoli sembrava essere, dopo i primi riscontri positivi, lo schema battezzato per la costruzione del Piacenza di Monaco, invece le ultime uscite hanno riservato il primo colpo di scena: il passaggio al 4-3-3. La chiave di lettura di questo nuovo esperimento potrebbe essere la ricerca di un sistema di gioco in grado di garantire più incisività in avanti, visto che del 4-2-3-1 erano piaciute sicuramente la compattezza e la solidità difensiva, decisamente meno l'apparente sterilità in avanti. Ad influire sulla decisione del mister, inoltre, è stato lo stato di salute precario degli attaccanti: Marrazzo è out per un risentimento muscolare, Girometta è ai box per una botta alla caviglia, Zanardo è convalescente dopo la frattura allo scafoide e Delfanti è ancora lontano dalla forma migliore. Sta di fatto che la prima uscita ufficiale incombe (31 agosto il contro Fiorenzuola in Coppa al Garilli) ed è già rebus formazione. Che le poca prolificità del 4-2-3-1 fosse causa delle fatiche della preparazione o meno, Monaco è stato comunque costretto a passare a uno schema 4-3-3, un modulo senza punte di ruolo ma con tre centrocampisti offensivi a comporre il tridente. Sul fronte infortunati, alla ripresa degli allenamenti oggi si sono rivisti sul campo tutti e tre gli attaccanti, Marrazzo, Girometta e Zanardo. Il primo in coppa è squalificato e non potrà giocare, Girometta è sulla via della recupero ma difficilmente sarà utilizzabile contro il Fiorenzuola e Zanardo dovrebbe essere convocabile per la prima di campionato il 7 settembre. Infine mercoledì sera, alle 20.30, amichevole a Carpaneto contro la squadra locale che milita in Promozione.
CONSIDERAZIONI - Sia il 4-2-3-1 che il 4-3-3 sono due moduli che possono essere interpretati bene dalla attuale rosa. L'abbondanza di mezze punte, esterni offensivi e trequartisti, permette di avere alternative valide e di avere poca difficoltà nel collocamento degli under che, Corso (anche lui indisponibile) e Ferrari a parte, sono tutti volutamente giocatori di fascia. Confrontando le performance delle amichevoli, comunque, le differenze che si sono potute cogliere non sono tantissime. Semplicemente, con il 4-3-3 la squadra rischia qualcosa in più ma riesce ad avere più profondità, mentre il 4-2-3-1 garantisce maggiore compattezza. Non è da escludere che entrambi i moduli possano essere adottati in corso d'opera, d'altronde una squadra in grado di spaziare nelle soluzioni di gioco è camaleontica e di difficile lettura per gli avversari. Rimane che, allo stato attuale delle cose del reparto punte, il 4-3-3 è l'unica soluzione tattica attuabile per la prima uscita di Coppa e, forse, anche per la prima gara di campionato.
Marcello Astorri