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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Serie D - Piacenza: i pagelloni . Attacco non pervenuto

Il 2014 volge al termine e il giro di boa del campionato di serie D incombe. È quindi il momento dell’appuntamento tipico di Sportpiacenza.it con i pagelloni di fine anno dei giocatori del Piacenza Calcio. Il risultato sportivo, per ora, non è...

Il 2014 volge al termine e il giro di boa del campionato di serie D incombe. È quindi il momento dell’appuntamento tipico di Sportpiacenza.it con i pagelloni di fine anno dei giocatori del Piacenza Calcio. Il risultato sportivo, per ora, non è stato all’altezza delle aspettative elevate della piazza, ma le ultime due gare hanno restituito un po’ di ottimismo all’ambiente.

PORTIERI – Matteo Ferrari (voto 6,5)
è partito a inizio stagione con i galloni del titolare. Non ha mai sfigurato, mantenendo le aspettative su di lui; ha dovuto però fare i conti con un “secondo” di grande spessore come Emanuele Di Graci (6,5) con il quale poi, a conti fatti, si è stabilita un’alternanza nell’undici titolare di Francesco Monaco. Per entrambi non si segnalano grossi errori e, al contrario, si ricordano belle parate. È davvero un bene che alla fine Ferrari sia rimasto, così il Piacenza potrà contare su due portieri di livello.

DIFENSORI – Quello difensivo è un reparto che, durante l’anno, è spesso finito sotto la lente d’ingrandimento. Anche se a conti fatti il Piacenza è la terza difesa del torneo ed è stata per ampi tratti la migliore. Spiace per la partenza di Mei (5,5) che ha iniziato la stagione nel migliore dei modi, lasciando intravedere le sue ottime capacità nel gioco aereo e di generale della difesa, poi sono arrivate alcune prestazioni opache in serie – coincise con il periodo “noir” del Piacenza – e la società ha deciso di separarsi dal difensore.
L’altra pedina individuata a inizio anno come perno della difesa è Marco Ruffini (6,5) che con le sue prestazioni si è ritagliato gli elogi di stampa e tifosi. È un giocatore tecnico, con il fiuto del gol, puntuale in difesa e con la capacità di disimpegnarsi anche nel ruolo di terzino: il Piacenza può contare su di lui.
Partito dalle retrovie, ma capace di cogliere l’attimo quando chiamato in causa, Umberto Colicchio (6/7) è un difensore dall’innata capacità di trovarsi sempre al posto giusto e al momento giusto.
Comincia a convincere, dopo un inizio incerto, l’under di proprietà del Parma Davide Zagnoni (6); su livelli di sufficienza s’attesta anche Luca Battistotti (6) che dopo un avvio molto promettente si è un po’ eclissato nella seconda parte del girone d’andata. Sufficienza abbondante per Marcello Adiansi (6+), del quale piace la personalità quando si propone in proiezione offensiva, rivedibile invece per quanto riguarda la fase di copertura.
Senza voto, invece, Shalva Sanashvili, poco o mai impiegato e ceduto nella finestra di dicembre. Non giudicabile nemmeno Lorenzo Strozzi, ex Fiorenzuola finora mai sceso in campo.

CENTROCAMPISTI – A una prima parte d’annata da applausi di Stefano Mauri (6/7), nella quale il centrocampista ex Lecco ha dimostrato classe e numeri da categoria superiore, fanno da contraltare ammonizioni ed espulsioni evitabili che gli abbassano il voto di almeno un punto e mezzo e lo costringono a mancare in momenti nei quali sarebbe indicata la sua presenza.
Mauro Redaelli (5) è stato uno dei grandi flop del mercato estivo. Inizialmente ben visto da Monaco, ha giocato partite promettenti per poi auto cancellarsi e finire in panchina a suon di prestazioni poco convincenti. È quindi sembrata inevitabile, arrivati a un certo punto, la separazione consensuale tra Piacenza e giocatore.
Chiamato per sostituire Nichele (s.v.), Pierangelo Tarantino (6-) ha vissuto mesi sull’altalena esattamente come tutta la squadra biancorossa. Inizialmente, pur senza strabiliare, era piaciuto, per poi piallare verso il basso il suo rendimento e tornare a farsi apprezzare nelle partite con Fiorenzuola e Fidenza.
Si sta facendo apprezzare, lo dimostra pure la stima di Monaco delle ultime gare, il giovane under di produzione locale Marco Compiani (6,5), degno di nota per personalità e spirito battagliero in mediana.
Saber Hraiech (6, ma con outlook positivo), arrivato con un ricco bagaglio di aspettative, ha galleggiato nell’anonimato fino a due partite fa, da quando però Monaco ha preso a impiegarlo nel suo ruolo naturale, l’interno di centrocampo, e ora sta facendo vedere tecnica a abilità negli inserimenti.
Del reparto giovani, la nota stonata è Sergio Corso (5). Non tanto perché il giocatore non sia all’altezza della situazione, anzi, ma perché si è fatto notare solo per un’espulsione – costata tre giornate di assenza nelle quali avrebbe potuto anche giocare titolare - rimediata addirittura dalla panchina. La società l’ha tenuto perché evidentemente ci crede, ma lui deve dimostrare qualcosa in più.
Svincolato quasi subito, non ha proprio convinto la dirigenza il centrocampista Andrea Orlandini (5).

TREQUARTISTI – Ha deluso quello che avrebbe dovuto essere l’uomo in più del Piacenza, Paolo Zanardo (5+), che arrivò in estate dal Pordenone con tutti i riflettori puntati addosso. Con il parziale alibi della frattura che lo fermò in preparazione per un mese, il trequartista ha messo insieme solo un paio di partite veramente convincenti e se n’è andato con una valigia piena di rimpianti per un feeling mai sbocciato con il tecnico che, probabilmente, avrebbe voluto giocatori con altre caratteristiche.
La forza del Piacenza, lo sanno tutti, vive sui propri esterni. Francesco Volpe (7+), il capitano, sta giocando la sua migliore stagione in biancorosso e, tra assist e gol, è stato il biancorosso finora più convincente. Quando prende velocità palla al piede è un ufo per chiunque, oltre a essere sempre l’ultimo ad arrendersi.
Da un Francesco a un altro, tra i migliori acquisti dell’estate c’è sicuramente l’esterno Lisi (7). Nonostante un lieve calo nelle ultime partite, questo giocatore è una vera spina nel fianco per chiunque con la sua grande capacità di saltare l’uomo.
Forse meno appariscente, ma sicuramente utile per diligenza tattica è Emanuele Orlandi (6+), arrivato in corsa per costituire un’alternativa in più per il tecnico Monaco e capace di ritagliarsi da subito un bello spazio nonostante la concorrenza agguerrita.
Sempre in balia di alti e bassi è invece Alessandro Minasola (5/6) che quest’anno ha alternato super prestazioni a partite anonime. Questo giovane ha ottime capacità, deve però avere più coraggio per fare il definitivo salto di qualità.

ATTACCANTI – Doveva essere il deus ex machina di questo Piacenza, invece è finita male. Stiamo parlando di Carmine Marrazzo (5,5), vittima di un rapporto con Monaco che non è mai decollato. L’attaccante, che in quanto a numero di gol fatti ha sempre fatto ampiamente il suo, ha vissuto una prima parte di stagione tormentata che ne ha minato le capacità indiscutibili. Se ne va con 9 gol all’attivo, ma anche al netto di prestazioni non proprio convincenti contro le “big” del torneo.
Matteo Girometta (5,5), invece, praticamente non lo si è mai visto in campo a causa di infortuni a catena. Anche quando è sceso in campo, però, il suo rendimento non è stato molto soddisfacente.
Matteo Delfanti (s.v.) è stato spesso buttato nella mischia negli ultimi minuti di gara; non ha certamente sfigurato, ma il suo minutaggio è talmente basso da rendere difficile un giudizio.

I NUOVI, PRIME IMPRESSIONI – Tra i nuovi, gli unici sui quali si può abbozzare un giudizio preliminare sono Alessandro Bertazzoli e Alessandro Di Maio. Il primo, attaccante, ha già messo a segno il suo primo gol contro il Fiorenzuola e si è dimostrato un giocatore forte fisicamente e utile nell’economia del gioco di squadra. Il secondo, difensore, ha giocato due partite attestandosi su livelli di una rotonda sufficienza (con lui in campo, zero gol subiti). Per Christian Tiboni, proveniente dal Padova, solo un paio di spezzoni di gara e nulla più. Idem per il neo acquisto Andrea Montanari, centrocampista ex Foligno, che sembra però in grado di garantire una bella iniezione di qualità in mediana.

IL MISTER, FRANCESCO MONACO –
Il mister in questa prima parte di stagione si è meritato un 5,5. A un avvio bello e spettacolare che è valso il primo posto dopo una decina di gare, è seguito un momento molto grigio dove forse a lui è mancato il coraggio di provare a percorrere soluzioni differenti. C’è da dire che gli episodi, in effetti, non sempre gli sono girati per il verso giusto, ma a questo punto, comunque, il bilancio del Piacenza è ancora in deficit.
Marcello Astorri

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