Serie D - Il Piacenza torna al lavoro in vista dell'Este
La vittoria di Fidenza ha reso il Natale di tutti i tifosi biancorossi un po più sereno. La distanza dalla vetta rimane elevata (-9), ma almeno ci si è ritagliati lo spazio per credere in quella che rimane una difficilissima rimonta. Il Rimini...
La vittoria di Fidenza ha reso il Natale di tutti i tifosi biancorossi un po più sereno. La distanza dalla vetta rimane elevata (-9), ma almeno ci si è ritagliati lo spazio per credere in quella che rimane una difficilissima rimonta. Il Rimini, decisamente la squadra da battere, ha preso quattro scoppole a Correggio e ha dimostrato di avere anchessa qualche debolezza. Il Piacenza, dal canto suo, con qualche innesto si è sistemato e ora, dopo aver messo insieme due vittorie scaccia crisi, può guardare con più ottimismo alla sfida del 4 gennaio contro la rivelazione Este. Di sicuro non ci sarà allappuntamento Stefano Mauri, espulso nella partita contro il Fidenza per aver spintonato Grillo (anche lui cacciato nelloccasione) e sanzionato con tre giornate di squalifica dal giudice sportivo. La società di via Gorra esporrà reclamo contro la decisione, sperando di ricevere uno sconto di pena per il suo regista. Il centrocampista ex Lecco, tante volte il migliore in questa prima parte di stagione, aveva già scontato un turno di squalifica contro il Fiorenzuola dopo aver preso un giallo ingenuo per proteste a Imola, ora non ci sarà con lEste e per le due gare successive. Tutti presenti invece alla ripresa degli allenamenti fissati per sabato 27 dicembre.
Finalmente tante belle sensazioni, invece, dal reparto under: Saber, Compiani e Zagnoni sono cresciuti e danno garanzie. Loro, inizialmente poco impiegati dal tecnico Monaco, potranno essere ottime risorse per il girone di ritorno. La notizia che dà più serenità di tutte, comunque, è che il Piacenza, a prescindere dallepilogo dellattuale stagione, continuerà ad avere un futuro anche oltre il progetto triennale prospettato dopo il fallimento del club nel 2012. Se la C non dovesse arrivare, ci sarà in ogni caso la possibilità di riprovare lanno prossimo e se questo è il dazio da pagare per avere un futuro più solido: ben venga.
FUSIONE - A proposito di futuro, vale la pena spendere qualche parola sullunione delle forze con il tra Pro e Piacenza della quale si fa un gran parlare negli ultimi tempi. Fermo restando che una società dove confluiscono più capitali può avere indubbiamente un futuro più ambizioso, si è sicuri che si possa passare dalle dichiarazioni dintenti ai fatti? Marco Gatti, presidente del Piacenza, nellintervista di fine anno pubblicata sul quotidiano La Cronaca è stato piuttosto chiaro: «porta aperta a nuovi imprenditori piacentini, ma a patto che si confluisca in questa società». Tutto abbastanza cristallino, esattamente come nella passata stagione quando di questa famosa unione delle forze non se ne fece nulla. Ci sono molte variabili in gioco, su tutte le categorie nelle quali giocheranno Piacenza e Pro il prossimo anno. Già se una delle due dovesse trovarsi in Lega Pro e laltra no, si porrebbe il problema di chi spegne la società per confluire nellaltra. Comunque, a patto che i due pianeti si allineino perfettamente in C o D che sia, la questione passerebbe su un piano puramente dirigenziale. Tante teste, tutti importanti per la nascita di un progetto rigoglioso, ma chi decide? La chiave di volta sarebbe quella di trovare o un socio forte, un capo-cordata, oppure una figura carismatica (nelle veci di Amministratore Delegato) alla quale delegare tutte le decisioni. Nodi abbastanza complicati da sciogliere, visto che si ha a che fare con imprenditori seri e innamorati dello sport, questo è evidente e va loro riconosciuto, ma anche contraddistinti da personalità marcate. Se deve essere, quindi, che unione delle forze sia, ma a patto che non per una cosa posticcia e destinata a deflagrare nel giro di pochi mesi.
Marcello Astorri
Finalmente tante belle sensazioni, invece, dal reparto under: Saber, Compiani e Zagnoni sono cresciuti e danno garanzie. Loro, inizialmente poco impiegati dal tecnico Monaco, potranno essere ottime risorse per il girone di ritorno. La notizia che dà più serenità di tutte, comunque, è che il Piacenza, a prescindere dallepilogo dellattuale stagione, continuerà ad avere un futuro anche oltre il progetto triennale prospettato dopo il fallimento del club nel 2012. Se la C non dovesse arrivare, ci sarà in ogni caso la possibilità di riprovare lanno prossimo e se questo è il dazio da pagare per avere un futuro più solido: ben venga.
FUSIONE - A proposito di futuro, vale la pena spendere qualche parola sullunione delle forze con il tra Pro e Piacenza della quale si fa un gran parlare negli ultimi tempi. Fermo restando che una società dove confluiscono più capitali può avere indubbiamente un futuro più ambizioso, si è sicuri che si possa passare dalle dichiarazioni dintenti ai fatti? Marco Gatti, presidente del Piacenza, nellintervista di fine anno pubblicata sul quotidiano La Cronaca è stato piuttosto chiaro: «porta aperta a nuovi imprenditori piacentini, ma a patto che si confluisca in questa società». Tutto abbastanza cristallino, esattamente come nella passata stagione quando di questa famosa unione delle forze non se ne fece nulla. Ci sono molte variabili in gioco, su tutte le categorie nelle quali giocheranno Piacenza e Pro il prossimo anno. Già se una delle due dovesse trovarsi in Lega Pro e laltra no, si porrebbe il problema di chi spegne la società per confluire nellaltra. Comunque, a patto che i due pianeti si allineino perfettamente in C o D che sia, la questione passerebbe su un piano puramente dirigenziale. Tante teste, tutti importanti per la nascita di un progetto rigoglioso, ma chi decide? La chiave di volta sarebbe quella di trovare o un socio forte, un capo-cordata, oppure una figura carismatica (nelle veci di Amministratore Delegato) alla quale delegare tutte le decisioni. Nodi abbastanza complicati da sciogliere, visto che si ha a che fare con imprenditori seri e innamorati dello sport, questo è evidente e va loro riconosciuto, ma anche contraddistinti da personalità marcate. Se deve essere, quindi, che unione delle forze sia, ma a patto che non per una cosa posticcia e destinata a deflagrare nel giro di pochi mesi.
Marcello Astorri