Serie C - Il Piacenza vince, ma quanta fatica. Contro il Prato basta Max Pesenti
L'attaccante si sblocca nella ripresa firmando la prima rete in biancorosso. La squadra di Franzini incassa il terzo risultato utile consecutivo tornando nel cuore della zona playoff. Sabato sera al Garilli arriva la Giana Erminio
PICCOLO TROTTO
Franzini recupera Corazza e Corradi, ma non Taugourdeau, il primo va in attacco con Pesenti e Di Molfetta, il secondo in panchina. Soprattutto il tecnico torna al 4-3-3, segno di voler giocare apertamente la partita contro il fanalino di coda che ha nella difesa (49 gol subiti) il punto debole. Il Prato fa parecchio turnover, in particolare al centro dell’attacco c’è Orlando e non Carletti.
Il campo dice tutt’altra cosa: il primo tiro in porta della partita lo fa segnare Di Molfetta al 30’, prima un Piacenza impacciato, lento e con la solita quantità mostruosa di errori in fase di rifinitura e nelle scelte di gioco. Di Molfetta e Corazza si scambiano le fasce di competenza ma non riescono mai, in alcun modo, a innescare Pesenti. L’attaccante galleggia i marcatori e quando centra la giocata giusto sono i compagni a non seguirlo. La manovra si sviluppa principalmente sulla sinistra sull’asse Masciangelo-Morosini; ma è poco cosa sia in qualità sia nel ritmo.
ZERO EMOZIONI
Corazza al volo da fuori area e un’imbucata per Pergreffi su un cambio di gioco sono gli unici due sussulti prima del riposo. Piacenza solido, vero, che non rischia nulla: ma ha sempre un deficit in fase di costruzione per vie verticali. Si passa sistematicamente - senza riuscire a pungere - sugli esterni e così si va negli spogliatoi senza reti e senza emozioni.
FINALMENTE MAX
Parte con ritmo e mentalità completamente diversa la ripresa, a dimostrazione che il Piacenza è una squadra che deve buttarla sull’intensità, se si trova a dover ragionare va in difficoltà. Dopo 120 secondi si sblocca Pesenti, al suo primo gol da quando è arrivato a gennaio: Della Latta apre a centroarea, la palla termina sui piedi dell’attaccante che non sbaglia. Precisione che non ha Corazza poco dopo - al 54’ - sbagliando il raddoppio all’altezza del rigore. Catalano cerca la reazione rivoltando la squadra: dentro Bertoli, Carletti e in precedenza Gargiulo.