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Venerdì, 26 Aprile 2024
Piacenza Calcio

Pighi: «Da presidente si vivono emozioni forti. Daremo grande importanza anche al settore giovanile»

Il numero uno del Piacenza calcio intervistato sul canale instagram della società. «Tutto procede nella direzione giusta, spero che il campionato possa iniziare con i tifosi sugli spalti»

«Sono partito con un pizzico di timore, perché essere presidente di una società che ha una storia come quella del Piacenza calcio non è semplice. La famiglia Gatti mi ha lasciato una realtà priva di qualsiasi problema; sono sereno per la situazione finanziaria del club. Il mio traguardo? Mi interessa anche il progetto manageriale, l’azionariato imprenditoriale è il mio obiettivo. In tre anni voglio portare una decina di imprenditori».

Passato, presente e futuro nelle parole di Roberto Pighi, presidente del Piacenza Calcio, intervistato sul canale instagram biancorosso nella rubrica #askpiace. Il massimo dirigente ha analizzato il momento attuale parlando anche delle prospettive di una società e di una squadra che negli ultimi mesi ha cambiato volto e che è attesa con curiosità all’avvio della nuova stagione.

Che emozione ha provato nel momento in cui è diventato presidente del Piacenza?

«Ho vissuto emozioni molto forti, anche se ero già integrato da due anni in società quando il punto di riferimento era la famiglia Gatti. Mi sono sempre sentito un presidente “aggiunto”, anche se ora cambiano molte cose: sono più responsabile ed equilibrato. Però devo dire che quando ci sono idee concrete, serie e forti trovare l’unanimità con gli altri soci è sempre stato facilissimo. Tutto procede nella direzione giusta e sono convinto che man mano che ci avvicineremo al calcio d'inizio sentirò sempre di più le “farfalle nello stomaco” e una maggiore adrenalina sportiva».

Quanta importanza darete al settore giovanile?

«Una grande importanza. Innanzitutto perché parte dello staff tecnico ha questo tipo di estrazione, Di Battista e il tecnico Manzo hanno un occhio particolare rivolto ai più giovani. Una delle ragioni per cui ho condiviso la scelta del nostro responsabile dell'area tecnica quando mi ha presentato il nome del mister è stata anche l’attenzione rivolta al settore giovanile. Avere l'allenatore della prima squadra presente anche alle sedute dei ragazzi è una garanzia assoluta per la loro crescita e per lo sviluppo del vivaio».

Un primo giudizio su Di Battista?

«Lo conosco bene ma ancora non benissimo. Gode della massima fiducia, tutte le sue precedenti esperienze professionali testimoniano grandi capacità nel cogliere le migliori opportunità in campo sportivo. E non dimentichiamo che anche per lui è un grande occasione».

Cosa si aspetta dal prossimo anno?

«Devo essere più calmo rispetto al mio carattere consueto. Ci sono ancora grandi incertezze sulle date, io spero che si possa partire con il pubblico sugli spalti. Sappiamo benissimo che non ci possiamo attendere il Garilli pieno, ma il mio obiettivo è portare più gente possibile allo stadio e questo può avvenire solamente se la squadra inizierà a darci delle soddisfazioni».

Avete anche un comitato etico, quali sono gli obiettivi dell’iniziativa?

«Mai come oggi è fondamentale che il Piacenza calcio sia un modello di comportamento sportivo e finanziario. Avere un comitato di sorveglianza composto anche da rappresentanti degli enti pubblici e del mondo dell’imprenditoria per noi è uno stimolo in più».

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