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Rigolli: «Tra noi soci c'è un patto di ferro, faremo di tutto per riportare subito il Piacenza in Serie C»

Per la società parla il vicepresidente a nome di tutti: «Proveremo la via del ripescaggio, quella della riammissione e se non andranno bene allora affronteremo una Serie D per vincerla. Ci metteremo tutte le nostre forze. Ringrazio i tifosi per quanto ci hanno dato. Retrocedere così fa molto male»

«Tra noi soci c’è un patto, di ferro, ce lo siamo detti mesi fa e faremo di tutto per riportare subito il Piacenza in Serie C il più velocemente possibile».
Non ha gli occhi gonfi di lacrime Eugenio Rigolli in sala stampa, ma poco ci manca. Il vicepresidente ci mette la faccia, parla solo lui del club e anticipa: «Non riesco a parlare molto perché la botta è grande, ma lo faccio a nome di tutti i soci, la delusione è forte come a Siena nel 2019. Abbiamo fatto di tutto, è andata così, anche se retrocedere con 38 punti è una vera beffa». Il presidente Polenghi non era allo stadio per motivi di lavoro.
Il primo pensiero però va ai tifosi: «Il morale è sotto i tacchi ma il primo ringraziamento va a loro, siamo tutti addolorati per questa retrocessione e per questa delusione. Vi garantisco che tra Polenghi, me e Marco Gatti, che abbiamo dato il via a questa cordata piacentina che ha acquisito il Piacenza a gennaio, c’è un patto, di ferro, per non mollare e riportare subito il Piacenza in Serie C. Proveremo la via del ripescaggio, quella della riammissione e se non andranno bene allora affronteremo una Serie D per vincerla. Ci metteremo tutte le nostre forze».
Dopodiché il confronto scivola inevitabilmente sulle questioni sportive ma, di questo, Rigolli non parla molto. «Diciamo che andare giù diretti con 38 punti è difficile da digerire, poi il momento delle analisi verrà col tempo. Non è questo il momento di cercare dei colpevoli, si sbaglia tutti insieme e si vince tutti insieme. Abbate tardi? Difficile da dire e facile farlo osservare adesso, per noi quando è arrivato era il momento giusto. Matteassi? Non faccio nomi e giudico, dico solo che nel girone di ritorno abbiamo fatto 25 punti e con questa media ti salvavi, il problema era che ci portavamo dietro i pochissimi punti (13) del girone di andata. Ora, ripeto, non è il momento di cercare dei colpevoli, come nella vita quotidiana e come nelle aziende verrà anche il momento di ragionare su quanto successo, ma va fatto con freddezza e non a caldo».

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