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Piacenza - Tommaso Morosini: «A Olbia bella reazione, le qualità del gruppo non sono in discussione»

Il centrocampista bergamasco: «Ci vuole più equilibrio nei giudizi che rischiano di essere prematuri. Non siamo scarsi perché abbiamo fatto 1 punto in 3 partite e non saremo fenomeni quando le cose andranno meglio»

Che idea si è fatto su questo difficile inizio di stagione?
«Su Monza c’è poco da dire, è stata una giornataccia da parte di tutti quanti e non esistono alibi per il risultato. Contro il Cuneo già si è vista una partita diversa, se concretizziamo anche solamente metà delle palle gol create chiudiamo la gara sul 2-0 e staremmo parlando di altro; invece siamo stati puniti da un episodio. E’ stata una sconfitta immeritata ma ci vuole più equilibrio nei giudizi che rischiano di essere prematuri. Non siamo scarsi perché abbiamo fatto 1 punto in 3 partite e non saremo fenomeni quando le cose andranno meglio».

Soluzioni?
«La differenza la può fare il fatto di restare tutti uniti, soprattutto noi come squadra».

E se fosse solamente una naturale questione di tempo? Il Piacenza visto nelle prime tre gare era per oltre la metà composto da giocatori nuovi, inoltre il centrocampo è stato ricostruito dopo le partenze di Saber, Taugourdeau, Cazzamalli e l’addio di Matteassi.
«Concordo con questa considerazione e aggiungo un esempio. Il Monza contro cui abbiamo giocato è praticamente la stessa squadra che ho affrontato io con la Virtus Bergamo nella passata stagione, ad eccezione di un paio di giocatori. Si è visto che era una squadra organizzata in tutte le fasi del gioco e questa qualità non si acquisisce facendo un ritiro di una settimana o allenandosi insieme per due mesi. E’ frutto di un lungo periodo passato a giocare insieme».

Insomma, ne uscirete presto?
«Ne usciremo senza dubbio, le qualità tecniche e morali di questo gruppo non si discutono e a Olbia c’è stata la dimostrazione».

Pederzoli e Morosini: c’è un equivoco tattico nel senso che o gioca uno o gioca l’altro, oppure potete starci insieme nella mediana?
«Secondo me io e Alex siamo completamente differenti e quindi possiamo giocare insieme. Io posso fare anche il suo ruolo ma con caratteristiche diverse, lui è un regista puro che usa alla perfezione le geometrie, io sono un centrocampista dinamico amo correre, entrare negli spazi e andare al tiro».

Ma?
«Abbiamo giocato tre partite in cui abbiamo fatto fatica a comandare il gioco e di conseguenza non ho ancora avuto modo di dimostrare le mie caratteristiche migliori».

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