Piacenza - Scazzola: «Ne possiamo uscire da questa situazione». Matteassi: «Ho trovato una squadra impaurita»
Pighi: «Abbiamo accelerato la transizione perché serviva un atto di coraggio veloce». Polenghi: «Il ritorno di Luca è un messaggio forte che abbiamo voluto dare, reagendo in modo lucido. Ringraziamo Marco Gatti per l'aiuto che ci ha dato».
La situazione quindi è tutt’altro che compromessa, in fondo siamo solo all’inizio di ottobre e davanti ci sono più di trenta partite, però il club ha deciso di correre velocemente ai ripari perché la rotta tracciata a giugno stava sbandando. Qualche numero: il Piacenza è l’unica delle 60 squadra di Serie C ad avere solo due punti, ha vinto l’ultima partita (amichevole) due mesi fa ed è una delle peggiori difese in assoluto.
Non serve scomodare i miracoli, però con una squadra sfiduciata e un mercato lontano tre mesi adesso è il momento di reggere l’urto per poi abbozzare una nuova rifondazione (l’ennesima, e questo sì che denota una strategia ondivaga) a gennaio con la sessione invernale del calciomercato.
MATTEASSI: HO DETTO SI’ IN UN MINUTO
Luca non ci gira attorno: «Se mi avesse chiamato un’altra società, in questa situazione, da ultimi in classifica, probabilmente avrei detto di no. Però il Piacenza per me non è una squadra come le altre e infatti ci ho messo meno di un minuto ad accettare. E’ una sfida importante e non nascondo che tra i motivi per cui ho accettato c’è la serietà della società. Il mercato? Lavoriamo su quello che abbiamo, sono premature tutte le valutazioni, senz’altro ho trovato un gruppo impaurito, preoccupato e poco tranquillo. Mi accodo a quanto detto da Scazzola, cioè che per uscirne serve l’aiuto di tutti: società, noi, squadra, tifosi e anche voi della stampa, perché sono convinto che con la giusta serenità questi ragazzi possono dare molto di più».
Dopodiché? «Qualche problema c’è, è inutile nasconderlo, non saremmo ultimi a due punti».