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Piacenza - Cristiano Scazzola detta la linea: «Dare continuità ai risultati e mentalità vincente»

Parte ufficialmente oggi la stagione dei biancorossi con il primo allenamento sul classico campo allo stadio. Il tecnico: «Non è un dramma se siamo ancora incompleti, vogliamo fare le valutazioni giuste e serve tempo». Il 26 luglio amichevole a Ponte di Legno con la Sampdoria, forse ci sarà il pubblico

datei_s-6Il Piacenza torna a correre, sudare e lavorare due mesi e mezzo dopo l’ultimo pallone giocato in campionato. Lo fa sul classico campo di allenamento oggi alle 17.30 (i lavori per trasformarlo in un centro padel e beach volley inizieranno più avanti) con il ciclo di tamponi Covid completato nelle scorse 48 ore.
Lo fa sotto gli occhi attenti di Cristiano Scazzola che si è guadagnato una meritatissima riconferma dopo che ha tirato fuori la squadra dal pantano retrocessione a colpi di vittoria, ma ogni stagione è una nuova storia.
La squadra è cambiata e cambierà ancora (ieri ha dato l’addio il giovane Saputo) mancano ancora molti tasselli per comporre un mosaico che non sarà terminato prima di agosto. All’appello ci sono pochi under, servono almeno altri due difensori (dopo il saluto di Battistini) e quasi tutta la batteria di attaccanti.
Da qui parte Scazzola. «Abbiamo molti posti liberi ma non facciamo drammi perché non siamo completi anzi, ci prendiamo il tempo necessario. Il mercato lo fa il direttore Scianò, poi è chiaro che condividiamo insieme la valutazione tecnica dei giocatori. Le rose sono limitate e occorre ridurre al minimo gli eventuali errori».

Cosa manca a questa squadra?
«Mancano dei giovani, li abbiamo individuati e stiamo trattando con le società di appartenenza. A centrocampo manca qualcosa come in difesa, davanti serviranno due o tre innesti. Ripeto, non è un problema essere incompleti oggi, l’importante è essere a posto sul fronte societario, come lo siamo noi. Vedo molte squadre ancora alle prese con problemi di iscrizioni. Il calciomercato è lungo e dovremo avere pazienza».

Il tema tattico?
«L’anno scorso siamo partiti che di base utilizzavamo la difesa a tre ma spesso e volentieri siamo passati a quattro dietro. Non è importante il modulo che andremo ad usare, l’identità nostra è quella di partire con una retroguardia a tre uomini ma il concetto che va sviluppato è quello di avere sempre una squadra duttile e con una mentalità propositiva».

Questione giovani?
«Proseguiamo nella valorizzazione degli under. L’idea è quella di identificare ruoli precisi per poi formare le “coppie” di giovani. Uno giocherà senz’altro in porta, poi vedremo. Adesso è prematuro dirlo, avremo un’idea più precisa con il passare dei giorni».

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