Piacenza - Scalise: «Non mi sento in discussione». Scianò: «E' il momento di stare uniti, non dei processi»
Il tecnico nel post gara: «Non ero sotto esame, questo l’avete detto voi, dopodiché è la società che comanda ed è lei che prende le decisioni. Puniti da un episodio e da un errore». Cesarini: «Siamo ultimi, è chiaro che c'è un po' di preoccupazione, ma questo gruppo lavora bene»
E’ difficile questa volta riannodare il discorso al termine della conferenza stampa dopo il pareggio contro l’Albinoleffe. Scalise si presenta col volto tirato, c’è delusione per un risultato sfuggito di mano e la pressione della vittoria che manca inizia a farsi sentire. Il Piacenza è lì inchiodato all’ultimo posto, con 2 punti e 10 reti subite in 5 gare.
«Perché mi domandate se mi sento in discussione? Che domanda è? Quando fai un lavoro sei sempre in discussione, indipendentemente da cosa fai, chiunque deve conviverci. E comunque no, non ho parlato con la società perché non ce n’è bisogno. Non ero sotto esame, questo l’avete detto voi, dopodiché è la società che comanda ed è lei che prende le decisioni».
Che la mancata vittoria potesse portare a decisioni drastiche poteva comunque essere nell’aria, ma lo stesso direttore sportivo Scianò ha subito smorzato i toni intervenendo a margine: «Scalise non è in discussione, punto e stop. Non siamo felici del pareggio, questo però è il momento di stare uniti e non di fare i processi».
Si torna dunque sulla partita. «Abbiamo giocato bene - prosegue Scalise - senza subire un tiro in porta, abbiamo giocato nel primo tempo e nella ripresa siamo andati avanti di due reti. Dopodiché il 2-1 di Cocco, che poi è una punizione quindi un episodio, ci ha tramortito, abbiamo saputo soffrire e siamo stati puniti sull’unico errore, lasciando crossare da trenta metri gli avversari. Sinceramente non sono preoccupato per quello che ho visto, anzi, la preoccupazione semmai nasce dalla situazione di classifica deficitaria. Ho visto molto cose buone e altre da migliorare, se ne esce col lavoro».
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