Piacenza - Scalise durissimo: «Mi assumo le mie colpe, però non salvo nulla e nessuno della squadra»
Al termine della gara i tifosi biancorossi giunti ad Arzignano non le hanno mandate a dire alla squadra. Il tecnico nemmeno: «C'è gente che non ha ancora capito cosa vuol dire giocare per questa maglia. Una partita del genere non mi va nemmeno di commentarla, non rispecchia nulla di quanto fatto»
«Quando si fanno queste partite è l'allenatore che deve assumersi le sue responsabilità per aver mandato in campo una squadra con poco carattere. Oggi siamo stati poco cattivi, poco incisivi e ci siamo aiutati poco. Non abbiamo messo in campo la giusta voglia di riscattarci. Sono dispiaciuto e voglio chiedere scusa ai tifosi, in particolare a quelli che sono venuti fin qui».
Non ha molte parole Manuel Scalise dopo la netta sconfitta. Il tecnico, insieme alla squadra, ha poi raccolto i fischi dei tifosi. E prosegue: «Ripeto chiedo scusa a chi ha fatto chilometri, utilizzato soldi e perso tempo per venirci a vedere. Oggi siamo mancati in tutto, in cattiveria, voglia, passione, sacrificio. La sconfitta è giusta, ci hanno sovrastato dal primo minuto. C’è solo da chiedere scusa alla storia del Piacenza. Sto cercando di dare una mentalità diversa, lo dico fin da subito, noi siamo il Piacenza e dobbiamo fare cose diverse».
E ancora: «Non datemi del presuntuoso, non la commento nemmeno una partita del genere. Non salvo nulla e nessuno, chi ha giocato e chi è entrato dopo. Ci sono giocatori che non hanno capito dove sono, che non hanno fatto mai un giro nel museo del club. C’è da svegliarsi e devo essere bravo io a fargli capire dove sono, sennò ci sciacquiamo solo la bocca con bei discorsi come appartenenza e spirito, però non si va molto avanti così».
Dopodiché: «Se vogliamo parlare della partita, vi dico che noi abbiamo meritato di perdere però loro nel primo tempo non hanno fatto molto di più. Il nostro portiere non ha fatto una parata e noi non abbiamo fatto un tiro in porta. Loro hanno segnato con un attaccante libero in area e poi su errore in disimpegno di un nostro difensore. Non ho visto tutto questo “subire”. Diciamo che ci hanno mangiato nella voglia e nel carattere. Non avevamo molte altre soluzioni tatticamente. Però non è una questione di come ho messo giù il modulo, qui è una questione di carattere, la Serie C è così: ci devi andare con la sciabola. La partita di oggi non mi incarna per nulla, la squadra lo sa, non posso accettarla».