Piacenza - Scalise: «Chiedo sudore e spirito di sacrificio. Vogliamo stupirvi». Partono in 24 per Salsomaggiore
Brutto incidente per il preparatore dei portieri Rasori, al suo posto arriva Claudio Rapacioli. Il tecnico: «L’unico vero giudice del nostro lavoro è il campo. Con Scianò c'è grande sintonia sul mercato». Anatrella: «Piacenza è un treno che va veloce». Rossetti: «Non vedo l'ora di iniziare»
Il saluto della nuova stagione del Piacenza, che inizia oggi ed entrerà nel vivo da venerdì nel ritiro di Salsomaggiore, parte con una novità. «Purtroppo c’è un cambio nello staff tecnico - spiega Scianò - perché il preparatore dei portieri, Augusto Rasori, è stato vittima di un brutto incidente. Gli facciamo gli auguri di una pronta guarigione nel suo percorso di recupero. Al suo posto arriverà Claudio Rapacioli, un volto che qui conosciamo molto bene».
E arriva infine anche il turno di Scalise. Volto disteso e sereno, parole pesate il giusto e la consapevolezza di aver davanti un bel gpm da scalare. Serviranno doti da grimpeur purosangue per tenere la barra dritta: si chiede un’idea di gioco che dovrà giocoforza andare di pari passo con i risultati. Si sa, nel calcio alla fine conta la classifica, ma su questo fronte il nuovo allenatore cerca di non sbilanciarsi troppo.
«Ho davvero un gran voglia di partire - ci spiega sorridendo - per questa grande avventura in una società così prestigiosa. Non vedo l’ora di essere sul campo perché, in fondo, l’unico vero giudice del nostro lavoro è proprio lui: il campo».
E ancora: «Obiettivi? Il primo è senz’altro quello di arrivare all’amichevole di domenica a Salsomaggiore (partitella in famiglia) già con un po’ di benzina nelle gambe, perché ci saranno molti tifosi a vederci e quindi dobbiamo fare subito una bella impressione. L’altro obiettivo è fare bene nella seconda amichevole e così via, passo dopo passo. La verità è che l’unico obiettivo è quello di lavorare duramente e di rimanere uniti, noi squadra e i tifosi, solo così potremo fare strada e toglierci delle soddisfazioni. Vogliamo fare bene e stupire il pubblico».
Si passa poi al mercato. «Sono contentissimo della squadra che la società mi ha messo a disposizione. Anzi, direi fin troppo. Il direttore Scianò spesso vuole correre per darmi tutti i giocatori il più velocemente possibile e a volte mi tocca calmarlo, dicendogli di attendere perché il mercato è lungo una estate intera e le occasioni arrivano spesso alla fine. C’è grande sintonia tra di noi, chiaramente solo felice che siano rimasti giocatori come Cosenza, Nava, Parisi, Suljic, Munari, Cesarini, Dubickas. Formano uno zoccolo duro importante».
Scalise che non fa richieste ma traccia un identikit generale applicabile a tutti. «Il nostro giocatore deve avere determinate caratteristiche. Siamo al Piacenza Calcio, io per primo, e per tutti quanti noi questa rappresenta l’occasione della vita. E’ una grande opportunità e dobbiamo sfruttarla al meglio, perciò vogliamo giocatori disposti a sudare e a fare sacrifici. Pressione? La società non mi ha mai fatto pressione sugli obiettivi e comunque se vuoi allenare questa fa parte del gioco, sennò cambi mestiere se non sei in grado di accettarla».