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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Piacenza Calcio

Piacenza - Sasà Bruno: «Siamo un gruppo eccezionale, ai playoff può succedere di tutto»

L'ex bomber (200 gol nei professionisti) oggi allena individualmente gli attaccanti biancorossi. «A Cesarini non devi insegnare nulla. Dubickas è una forza della natura, Rabbi ha grandi margini di crescita e Lamesta ha voglia di imparare»

Rabbi?
«Ha potenza e ottime prospettive con margini molto alti per migliorare. Deve lavorare sul carattere. Per un attaccante non segnare è un dramma, lo capisco e qui interviene anche il mio lavoro da psicologo, però deve imparare ad abbattersi meno se accade».

Lamesta?
«Grande lavoratore che ha voglia di imparare e migliorarsi, è l’ultimo ad andare via dal campo dopo ogni allenamento».

E con Scazzola come si trova?
«Benissimo. Non pensavo di inserirmi così bene dentro a questo gruppo, mi hanno fatto sentire uno di loro fin dall’inizio. Il mister è di poche parole ma garantisco che ha un animo davvero grande e buono, ma più in generale il mio discorso comprende tutto lo staff societario e tecnico».

Bruno 3-2

Dove vanno gli attaccanti di oggi?
«E’ un argomento complesso e molto dibattuto. Senz’altro, in linea generale, oggi vedo molti attaccanti nel complesso costruiti senza la “giocata” che risolve la partite. Mi spiego: sono giocatori bravi e preparati, però molto scolastici e senza “cazzimma”. Il numero 9 deve risolvere partite con una giocata e oggigiorno ne vedo poche. Poi certo, ci sono ancora quelli che a 40 anni fanno caterve di gol, penso a Quagliarella, Immobile o Ibra, però in linea di massimo manca la capacità della singola giocata risolutiva».

Come vanno vissuti i playoff?
«Sono una lotteria, un campionato nuovo, impossibile fare un pronostico. Mi sento però di dire che questo Piacenza è formato da un gruppo fantastico, davvero ho visto molti spogliatoi nella mia vita ma raramente ne ho visto uno così. C’è tanta fiducia, c’è entusiasmo e voglia. Prendete l’ultimo gol segnato al 95’ contro l’Albinoleffe: Lamesta-Rillo e poi gol di Dubickas. Tutta gente subentrata nella ripresa. Quando accadono queste cose vuol dire che sei forte come gruppo e con la testa, perché tutti hanno voglia di mettere il proprio mattone».

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