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Piacenza - Ecco la cordata piacentina pronta a subentrare a Pighi, si attende la pista svizzera e americana

L'addio del dg Scianò dopo 10 anni è il preludio all'uscita di scena del presidente Pighi nelle prossime settimane. La cordata è formata dai soci Polenghi e Rigolli, con loro Marco Gatti, i due main sponsor De Santis, Fermi, il presidente di Confapi, Cristian Camisa e Ponginibbi. Stanziato il budget per il mercato

E’ ormai chiaro che la 2022/2023 sarà una stagionate decisamente tribolata in casa Piacenza sia sotto l’aspetto sportivo, con la squadra inchiodata all’ultimo posto in classifica e capace di vincere solo due partite delle ultime 18, sia sotto l’aspetto societario su cui erano annunciate novità e ribaltoni che si stanno concretizzando.
Tralasciando per un attimo l’aspetto più squisitamente sportivo, nel tardo pomeriggio di mercoledì sono arrivati gli addii del dirette generale Marco Scianò e del responsabile scouting Marco Pozzoli, per entrambi non si tratta di dimissioni, piuttosto hanno trovato un accordo con la proprietà per una risoluzione consensuale dei rispettivi contratti. Non era poi una novità che saremmo arrivati a questo, lo si era intuito a inizio ottobre col ritorno in sella dell’attuale ds Luca Matteassi e lo stesso presidente Pighi lo aveva annunciato a più riprese, tuttavia rimane ancora poco chiaro il motivo per cui Scianò ha deciso di interrompere il rapporto col Piacenza lui che comunque era direttore generale, ruolo che a oggi rimane vacante in via Gorra.
Scianò ha segnato gli ultimi 10 anni del Piacenza perché fu proprio lui a progettare pian piano il percorso dei fratelli Gatti nel post fallimento del 2012. Discorso diverso per Pozzoli che era al Piacenza da molto meno tempo e con un ruolo legato allo scouting dei giovani. Ed è ancora differente la questione legata alle dimissioni del consigliere Davide Battistotti che ha precisato: «Impegni sempre più pressanti di lavoro con la mia azienda non mi permettono di poter svolgere bene il ruolo del consigliere, gli ultimi due Cda li ho dovuti saltare e non sono abituato a fare così. Se prendo un impegno lo svolgo al massimo delle forze e del tempo».
Insomma, nulla di particolare, se non che il saluto di Scianò in fondo non è altro che il preludio dell’addio del presidente Pighi, anche questo ampiamente detto a più riprese.

E qui si entra nella seconda parte delle vicende biancorosse che risultano ancora poco chiare, nessuno si lancia in conferme o smentite e quindi i tifosi, al momento, non possono far altro che rimanere alla finestra. Di certo c’è che la famosa cordata piacentina in realtà non è altro che un’unione di figure già presenti nel cosmo Piacenza e andranno in sostanza “a rilevare” le quote societarie lasciate libere da Pighi. I capifila sono il vicepresidente Polenghi e l’attuale socio di minoranza Rigolli, insieme a loro si presume il ritorno di Marco Gatti (che ufficialmente non avrà cariche, ma il ritorno di Matteassi nel ruolo di ds è merito suo). Le altre tre figure sono l’imprenditore De Santis (Decalacque) già main sponsor del Piacenza, la famiglia Fermi (RMC Ricambi) anche loro già tra i partner di via Gorra e, infine, i due volti nuovi saranno quelli di Cristian Camisa, attualmente presidente nazionale di Confapi e di Ponginibbi. A questi sei nomi si spera poi aggiungere le famose piste svizzere (non Crivellari, che si è già sfilato) e americane, su questo fronte c’è poca chiarezza anche se, da quanto raccolto, il closing dovrebbe essere vicino. Occorre tuttavia rimanere cauti sulle due piste internazionali, di certo che il nuovo gruppo piacentino pronto a prendere le redini del Piacenza ha stanziato un budget per il mercato di gennaio che non è certamente il “milione di euro” ventilato qualche settimana fa da indiscrezioni, ma rimane un buon contributo per cercare di rinforzare la squadra con almeno 4-5 innesti di categoria.

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