Piacenza - Monaco: «Troppo remissivi, non capiti più»
«Mai auguro che sia la prima e ultima volta che la squadra scende in campo con un atteggiamento così remissivo». E' stringato il tecnico Francesco Monaco, non tanto per l'addio a una Coppa che vale poco o nulla (un accesso diretto ai play-off ma...
«Mai auguro che sia la prima e ultima volta che la squadra scende in campo con un atteggiamento così remissivo». E' stringato il tecnico Francesco Monaco, non tanto per l'addio a una Coppa che vale poco o nulla (un accesso diretto ai play-off ma la Lega stessa, con le cervellotiche scelte sui ripescaggi, ha fatto capire che gli spareggi non valgono praticamente a nulla), se non la gloria. «Questo discorso mi interessa poco - prosegue il tecnico dei biancorosso - primo perché questo nome, Piacenza, impone sempre di dare il massimo e poi la Coppa è preziosa perché ci permette di studiare alternative, provare giocatori durante una partita e vera e magari dare minuti a quelli che devono recuperare». E ancora. «Mi dispiace perché oggi alcuni giocatori non hanno approfittato dell'occasione che gli ho dato, sono molto deluso dall'approccio alla partita. Non abbiamo costruito e le poche volte che lo abbiamo fatto non siamo mai andati in profondità. Specifico che non è una questione di reparto ma di squadra». Anche i giovani sembrano alternare prestazioni. «Battistotti arrivava da due ottime partite, è vero oggi ha sofferto molto, ma ci può stare. Adiansi e Minasola il loro l'hanno fatto. Saber? Non carichiamolo di responsabilità, è un giovane che viene al momento a completare il reparto offensivo».
Di tutt'altro umore mister Marco Gaburro, il suo Aurora Seriate accede ai 16esimi di finale dove trova la Correggese che ha superato ai rigori (2-2 al 90') il Formigine. «Fare risultato a Piacenza è sempre importante - commenta - però potevamo chiuderla prima». In effetti sul taccuino si contano almeno tre occasioni colossali in cui è stato bravo Di Graci. «Mi riferisco a quelle, portare le partite così avanti, soprattutto quando si è in superiorità numerica, può costare energie preziose e noi non possiamo permettercelo perché giocare ogni tre giorni è difficile. I giovani? Fanno la differenza in Serie D, per questo la nostra politica è sempre stata quella di impostare la prima squadra dando un occhio di riguardo agli unger, tanto che oggi ne avevamo in campo ben sei».
Di tutt'altro umore mister Marco Gaburro, il suo Aurora Seriate accede ai 16esimi di finale dove trova la Correggese che ha superato ai rigori (2-2 al 90') il Formigine. «Fare risultato a Piacenza è sempre importante - commenta - però potevamo chiuderla prima». In effetti sul taccuino si contano almeno tre occasioni colossali in cui è stato bravo Di Graci. «Mi riferisco a quelle, portare le partite così avanti, soprattutto quando si è in superiorità numerica, può costare energie preziose e noi non possiamo permettercelo perché giocare ogni tre giorni è difficile. I giovani? Fanno la differenza in Serie D, per questo la nostra politica è sempre stata quella di impostare la prima squadra dando un occhio di riguardo agli unger, tanto che oggi ne avevamo in campo ben sei».