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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Piacenza - Molinaroli: «Siamo ancora a metà percorso»

«I fratelli Gatti soffrono due volte per il momento difficile del Piacenza calcio: da una parte da dirigenti perché vedono che i risultati non arrivano nonostante gli sforzi economici profusi, dall’altra perché capiscono che gli spettatori sono...

«I fratelli Gatti soffrono due volte per il momento difficile del Piacenza calcio: da una parte da dirigenti perché vedono che i risultati non arrivano nonostante gli sforzi economici profusi, dall’altra perché capiscono che gli spettatori sono insoddisfatti».
Il vicepresidente biancorosso Guido Molinaroli di momenti difficili in ambito sportivo ne ha vissuti parecchi. Da sostenitore del Piacenza (che segue da anni) e da massimo dirigente del Copra in ambito pallavolistico. Qualche tempo fa le sue esternazioni erano all’ordine del giorno, adesso sono un po’ più rare ma molto più mirate. «A volte anch’io sembro un vulcano, ma per l’esperienza che posso ricavare dopo tante stagioni nello sport mi sento di capire lo stato d’animo di tutti».

CARATTERE - E inizia a precisare: «Innanzitutto ognuno ha il proprio carattere. I fratelli Gatti, per fare un esempio, non vivono la partita con il distacco che poteva avere Leonardo Garilli. Loro sono più passionali, gioie e sofferenze sono amplificate».
Dopo il trionfo dell’anno scorso questa stagione si è dimostrata più complicata di quanto previsto: «Alla vigilia si pensava che il Piacenza potesse vincere il girone senza soffrire più di tanto, invece alla prova dei fatti il percorso si è rivelato molto complesso. Però bisogna sottolineare un aspetto molto importante: stiamo parlando di una società appena nata e di una squadra che comunque si trova nelle zone medio-alte della classifica. Ma soprattutto la famiglia Gatti sta rispettando i patti e i progetti annunciati pubblicamente: in 3 anni si puntava alla serie C e adesso non siamo ancora alla fine della seconda stagione, dunque c’è tutto il tempo per tagliare il traguardo previsto».

TIFOSI - Fin qui la società, poi Molinaroli parla anche dei tifosi: «Rappresentano un gruppo importante, indipendentemente dalla partita loro ci sono sempre, che si giochi contro la capolista o con l’ultima in classifica non fanno mai mancare il loro apporto. Se qualcuno va sopra le righe non dico che condivido il modo di esternare le loro emozioni, ma in certi casi vanno compresi. Il Piacenza ha tanti valori aggiunti: innanzitutto i fratelli Gatti, quindi il nome che porta e anche gli ultras, che non può vantare nessuno in serie D e poche società anche in Serie C».

Però capita che questa pressione possa gravare eccessivamente sulla squadra: «A Piacenza tutto è di categoria superiore, ma in rosa ci sono ragazzi giovani o giocatori esperti ma di Serie D, dunque non abituati a vivere situazioni di questo tipo. Sia chiaro, non sto dicendo che questo sia il motivo principale per cui la squadra fatica ad esprimersi, ma sicuramente sono aspetti che possono incidere».

TRANQUILLITA’ - Arrivati a questo punto le soluzioni secondo Molinaroli possono essere sostanzialmente due: «Innanzitutto lavorare con calma, nell’ambiente più sereno possibile. Quindi far decantare la situazione e far calmare le acque per capire se fra qualche tempo sarà possibile trovare obiettivi comuni. Caratterialmente anch’io se mi dicessero che me ne devo andare saluterei tutti all’istante, ma non bisogna dimenticare che il Piacenza non è l’unica società contestata, in passato sono stati criticati pure Moratti e Berlusconi, due che hanno vinto tutto. Sono i pro e i contro del calcio, in questo momento la cosa fondamentale è mettere a proprio agio la squadra, facendola giocare nella miglior condizione possibile».

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