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Piacenza, missione compiuta. I biancorossi sbancano il campo della Pro Vercelli e possono fare festa

A Scazzola è riuscito un vero miracolo grazie a un girone di ritorno giocato a ritmi impressionanti. Gli emiliani salvi con una partita di anticipo. Al Silvio Piola decidono (0-2) le reti di Cesarini e Lamesta.

“UN MERITATO MIRACOLO”
Sono le parole con cui Scazzola archivia questa salvezza. Miracolo, perché a inizio febbraio il Piacenza era sotto un tram, con lo spettro dell’ultimo posto in classifica in caso di sconfitta a Livorno - poi si vincerà 0-1 e da lì partirà la rimonta - e la salvezza diretta distante 7 punti. Una situazione drammatica, da cui non sempre si riesce a uscirne, anzi. Meritato, perché l’arrivo di Scazzola e di quattro rinforzi non sono l’unico motivo di questa rimonta. La squadra ha fatto quadrato dopo la sconfitta col Pontedera di fine gennaio, ha messo sul campo cuore e testa, si è fidata del nuovo tecnico che ha puntato tutto sulla difesa (passando la media dei gol subiti a partita) eliminando qualunque fronzolo. Insomma, merito alla squadra che ha seguito l’allenatore e il risultato è quello che vediamo oggi: Piacenza salvo senza la lotteria dei playout e con una giornate di anticipo. Scazzola ha vinto la sua scommessa.
Non era né semplice né scontato, nonostante il grande aiuto arrivato dal mercato di riparazione. Il punto debole della squadra di Manzo era senz’altro la difesa, non solo nei meccanismi ma anche nelle individualità. L’arrivo di due centrali come Marchi e Tafa hanno dato esperienza e centimetri alla retroguardia, soprattutto hanno permesso di riportare Corbari al suo posto nel centrocampo. A inizio stagione giocava in difesa un po’ per necessità (reparto corto nei numeri) un po’ per scelta (sbagliata), e questa è stata una delle chiavi.

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