Piacenza - Minincleri: «Prometto gol e assist»
Simone Minincleri è un mago delle punizioni. Ma non solo, viene descritto come rigorista implacabile. Questo è il biglietto da visita che si è portato da Siena, sua ultima squadra prima dellapprodo al Piacenza. In bianconero tredici gol in...
Simone Minincleri è un mago delle punizioni. Ma non solo, viene descritto come rigorista implacabile. Questo è il biglietto da visita che si è portato da Siena, sua ultima squadra prima dellapprodo al Piacenza. In bianconero tredici gol in trentatré presenze e vittoria della serie D, per la seconda volta nella sua carriera. Stesso identico score, con medesimo risultato finale, lanno prima alla Pistoiese. Nato nel 1989 a Barletta, Minincleri è unala offensiva che non disdegna il ruolo di trequartista dietro le punte: «Sono uno che dà sempre il cento per cento - si racconta il neo biancorosso - e da me ci si deve aspettare quello che normalmente fa un giocatore dattacco: gol e assist». Non tragga in inganno il fisico slanciato e apparentemente esile (186 centimetri per 75 chilogrammi), perché il fantasista barlettano è in possesso di un ottimo tiro dalla distanza che lanno scorso ha fatto spesso le fortune del Siena.
LA CHIAVE - Arriva al Garilli con le idee molto chiare su cosa la piazza voglia da lui. Pare subito molto sicuro di sé lattaccante ex Siena, ma lo è perché, probabilmente, sa bene cosa serve per vincere in queste categorie: «Per centrare il nostro obiettivo non basta avere una rosa importante - spiega - ma è fondamentale dare vita a un gruppo forte. Poi la piazza, i tifosi e una società che crede nei propri giocatori possono dare una spinta ulteriore verso il successo. Differenze con Siena? Non posso fare paragoni, è troppo presto».
PRIME IMPRESSIONI - Il primo mese di lavoro è andato. Chiediamo a Minincleri di fare un piccolo bilancio: «Il primo approccio con la società è stato molto buono, mi sembrano tutti vogliosi di fare le cose bene. Con il mister stiamo lavorando molto bene sul campo. Personalmente mi sento un po imballato per i carichi di lavoro, ma credo sia tutto normale in questo periodo. Perché non ho giocato a Nibbiano? E stata una cosa concordata col mister, giocherò lamichevole di domenica a Carpaneto». Per chi lavora nel gruppo quotidianamente, non è difficile individuare dove potrebbe essere apportato qualche correttivo alla rosa: «A mio avviso manca una punta e qualche altro giovane, ma non voglio togliere il lavoro al direttore sportivo e ai presidenti che sanno già cosa devono fare».
Marcello Astorri
LA CHIAVE - Arriva al Garilli con le idee molto chiare su cosa la piazza voglia da lui. Pare subito molto sicuro di sé lattaccante ex Siena, ma lo è perché, probabilmente, sa bene cosa serve per vincere in queste categorie: «Per centrare il nostro obiettivo non basta avere una rosa importante - spiega - ma è fondamentale dare vita a un gruppo forte. Poi la piazza, i tifosi e una società che crede nei propri giocatori possono dare una spinta ulteriore verso il successo. Differenze con Siena? Non posso fare paragoni, è troppo presto».
PRIME IMPRESSIONI - Il primo mese di lavoro è andato. Chiediamo a Minincleri di fare un piccolo bilancio: «Il primo approccio con la società è stato molto buono, mi sembrano tutti vogliosi di fare le cose bene. Con il mister stiamo lavorando molto bene sul campo. Personalmente mi sento un po imballato per i carichi di lavoro, ma credo sia tutto normale in questo periodo. Perché non ho giocato a Nibbiano? E stata una cosa concordata col mister, giocherò lamichevole di domenica a Carpaneto». Per chi lavora nel gruppo quotidianamente, non è difficile individuare dove potrebbe essere apportato qualche correttivo alla rosa: «A mio avviso manca una punta e qualche altro giovane, ma non voglio togliere il lavoro al direttore sportivo e ai presidenti che sanno già cosa devono fare».
Marcello Astorri