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Piacenza - Matteassi: «Che emozione». Arriva Calzi

È iniziato puntuale alle 16, sul campo di allenamento antistante allo stadio, il raduno del Piacenza Calcio. Subito esercizi atletici agli ordini dei preparatori Bonazzi e Baggi e sotto lo sguardo vigile di Franzini. Circa un...



È iniziato puntuale alle 16, sul campo di allenamento antistante allo stadio, il raduno del Piacenza Calcio. Subito esercizi atletici agli ordini dei preparatori Bonazzi e Baggi e sotto lo sguardo vigile di Franzini. Circa un centinaio i tifosi presenti, segue la "prima" biancorossa anche l'assessore allo sport Giorgio Cisini mentre alle 17.30 la squadra è stata presentata al pubblico dentro allo stadio Garilli. Biancorossi in campo a sudare e dirigenza chiusa negli uffici per chiudere l'affare con, Giampaolo Calzi, centrocampista lo scorso anno in forza alla Pro Patria a cui saranno affidate le chiavi del gioco, ad ore il club potrebbe ufficializzare l'ingaggio mentre in attacco sembrano scendere le quotazioni di Matteo Serafini.
Tra i tanti volti nuovi quello di Luca Matteassi, che torna al Piacenza, squadra che lo aveva preso a 15 anni e successivamente lo lanciò nel calcio professionistico con l'esordio in Serie A nel 1997 contro l'Atalanta.

Luca Matteassi torna a casa, si può dire?
«Innanzitutto mi sento di ringraziare tutti i dirigenti del Pro Piacenza, dal presidente Scorsetti ai magazzinieri per gli splendidi quattro anni passati con loro. Tuttavia dopo un tempo così lungo avevo bisogno di nuovi stimoli e il Piacenza è in grado di darmeli. E' bello tornare qui dopo tanti anni, ho iniziato in biancorosso a 15 anni e ora chiudo un cerchio, a distanza di molto sono ritornato».

Come ti senti fisicamente?
«Sto molto bene, arrivo da un'ottima stagione in Lega Pro, forse una delle migliori, dove ho giocato 41 partite su 42 segnando dieci gol. Penso di poter dare ancora molto e avevo una gran voglia di iniziare».

Franzini si è affidato a un gruppo che ha già vinto. Strategia giusta?
«Il mister ha voluto un gruppo di lavoro che conosceva già per il passato al Pro, con l'aggiunta di validissimi elementi. Sicuramente siamo facilitati perché sappiamo già come lavorare ma tutta la squadra mi sembra di ottimo livello».

E arriviamo all'obiettivo: vincere non è facile ma il Piacenza ci deve provare.
«Vincere è sempre difficile, tuttavia se viene al Piacenza in Serie D sai già che l'obiettivo è quello, non può essere un altro. Dobbiamo cercare di fare qualcosa si importante, iniziando dalla costruzione di un gruppo nello spogliatoio».

Sei stato uno dei migliori esterni di Lega Pro, perché hai deciso di scendere in Serie D?
«Quando parli di Piacenza non è mai un passo indietro, questa maglia è troppo importante e significa troppe cose per molti. Se parliamo di categoria certo, è un passo indietro, ma vestire la maglietta biancorossa è sempre una scelta e un'opportunità importante».
Giacomo Spotti

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