Piacenza, male la prima. Il Teramo domina, biancorossi fuori dalla Coppa e con dei problemi da risolvere
Tra gli emiliani 8 giocatori erano all'esordio nei professionisti. Manzo: «Siamo molto distanti da queste realtà, loro sono costruiti per vincere ma noi dobbiamo abituarci presto perché la Serie C è questa». Difesa da ripensare, attacco assente. Termina 1-2.
MALE TUTTI I REPARTI
La difesa è forse il reparto su cui occorre lavorare di più, Visconti viaggia se ha campo altrimenti è in difficoltà, a destra bisogna capire chi dà più sicurezza, nel centro si salva Bruzzone ma Corbari confeziona una prova insufficiente. A centrocampo il Piacenza è letteralmente travolto, non abbiamo il dato statistico ma il Teramo - a spanne - ha giostrato la palla per l’80% della gara, davanti se non c’è Villanova sono dolori. Babbi si vede per un paio di sponde, Siani non entra mai in partita e dura 45’, Lamesta subisce pesantemente lo strapotere fisico di Diakite. Meglio con Heatley. «Non mi piace dare le colpe a un solo reparto - chiude Manzo - piuttosto preferisco parlare di collettivo e oggi siamo andati in difficoltà proprio come squadra nel suo complesso. Ripeto, non era la nostra partita, ma la Serie C è questa, c’è poco da dire».
Nel primo tempo in campo si è visto qualcosa, poca roba, nella ripresa il Piacenza non ha mai trovato la forza per una reazione vera. Bastano un paio di dati per accendere un campanello di allarme: un solo tiro in porta in 90’ (di Palma e piuttosto telefonato), nessun cross arrivato a destinazione, media di due reti subite a partita.
C’è da lavorare, vero. Domenica - se si gioca - c’è un test più importante contro il Grosseto che stando alle previsioni dovrebbe essere una diretta rivale nella corsa alla salvezza.