Piacenza, male la prima. Il Teramo domina, biancorossi fuori dalla Coppa e con dei problemi da risolvere
Tra gli emiliani 8 giocatori erano all'esordio nei professionisti. Manzo: «Siamo molto distanti da queste realtà, loro sono costruiti per vincere ma noi dobbiamo abituarci presto perché la Serie C è questa». Difesa da ripensare, attacco assente. Termina 1-2.
L’impressione è che tutto l’ambiente attorno al Piacenza si debba abituare ben presto al fatto che i biancorossi non lotteranno più, come negli anni passati, per la zona alta della classifica o anche solo i playoff, la testa è meglio tenerla ben bassa verso l’obiettivo della salvezza. Questo dice la partita contro il Teramo, la prima ufficiale di Manzo e dell’era Pighi-Scianò, questo dirà il tecnico a fine gara.
«Oggi ero più che altro curioso di capire quanto dobbiamo crescere per essere vicino a certi tipi di squadre - spiega il tecnico - e per quello che si è visto siamo ben distanti, il Teramo è un’altra realtà». Detto questo Manzo scende poi sul concreto: «Noi siamo una squadra di scommesse e di giovani, quindi va dato tempo ai ragazzi, dobbiamo lavorare ancora molto e lo si era capito fin da subito. Non vorrei che 4 o 5 amichevoli ben fatte abbiano illuso qualcuno sul percorso da fare».
E il campo conferma che non c’è proprio partita. Il Teramo dà sempre l’impressione di poter gestire il pacchetto completo della gara: iniziative, ritmo e tempo. Pronti via il Piacenza si accartoccia in fase di impostazione, Corbari e Palma confezionano il pasticcio, Pinzauti li anticipa, ringrazia e serve Santoro che sblocca dopo pochi minuti. I biancorossi pareggiano nell’unico momento in cui gli ospiti si addormentano, con Bruzzone sugli sviluppi di un corner, nemmeno il tempo di mettere giù il pallone e Santoro si beve tutti sulla destra, serve Pinzauti che di tacco rimette la freccia. Un paio di voli di Vettorel e il palo sulla punizione di Bombagi salvano da un passivo più severo.
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QUASI TUTTI ESORDIENTI
Manzo cambia due cose rispetto alle indicazioni della vigilia: nel 4-3-3 ci sono Simonetti a destra in difesa e Lamesta in attacco con Babbi e Siani. Villanova non va nemmeno in panchina (noie muscolari). Otto undicesimi dei biancorossi sono all’esordio in Serie C, solo D’Iglio, Palma e Siani hanno già masticato la categoria, dall’altra parte c’è un Teramo che ha più muscoli, centimetri, esperienza e qualità. Paci ha Santoro - migliore in campo - in regia con Arrigoni, la batteria dei trequartisti è formata da Costa Ferreira, Bombagi e Ilari, davanti c’è Pinzauti (assenti Cianci, in procinto di passare al Bari e Martignago che è squalificato). Mungo va in panchina.
«Avevo percepito già martedì una certa tensione tra i ragazzi - precisa Manzo - e ho tentato ieri di “mollarli” un po’ ma si è vista anche in campo. Però questa partita ci insegna una cosa, non mi interessa se il Teramo è costruito per vincere e noi no, questa è la Serie C e ci dobbiamo abituare in fretta».
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