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Venerdì, 19 Aprile 2024
Piacenza Calcio

Piacenza - Vent'anni fa ci lasciava Leonardo Garilli

Era il 30 dicembre 1996 quando l'Ingegnere fu colpito da infarto nella sede di Milano della Camuzzi. E' stato il più grande presidente della storia del Piacenza Calcio, 14 anni al timone dei biancorossi portandoli dalla Serie C alla Serie A.

«Non è che si sia trovato, come spesso si dice, tabula rasa; indubbiamente ci siam trovati con ben poco. La Serie A la dedico a tutti i mie concittadini, dicendo loro innanzitutto una cosa, nel bene come nel male: di essere contenti loro di essere piacentini».
Così l’ingegnere Leonardo Garilli commentava la promozione del Piacenza nel 1993 e oggi, 30 dicembre, è l’anniversario della sua scomparsa avvenuta nel 1996.
“Morto Garilli”, “Piacenza all’improvviso nel dolore” titolava vent’anni fa il quotidiano Libertà che annunciava la morte improvvisa di una persona amata da tutti i piacentini e, forse, una della figure più importanti della storia di questa città. Fu una gravissima perdita per il mondo dello sport in generale e per l’imprenditoria, una notizia tragica perché l’Ingegnere (voleva essere chiamato così, e non presidente) rimase vittima di un infarto negli studi a Milano della Camuzzi qualche giorno prima di compiere 74 anni.

Sicuramente è stato il più grande imprenditore di Piacenza, a capo di un impero economico, la Camuzzi, che poteva contare oltre 1000 dipendenti, 800 chilometri di tubature per il gas solo in Italia, interessi in Germania e in Inghilterra nel settore idrico, gli affari in Argentina e in gran parte dell’America del Sud. Oltre 1200 miliardi di lire di fatturato per un’azienda vero e proprio fiore all’occhiello dell’Italia.

E poi c’era la versione sportiva, 14 anni al timone del Piacenza rilevato una calda sera di luglio nel 1983 in Serie C2 e la cavalcata che portò i biancorossi in Serie A, per la prima volta nella loro storia, nell’ormai lontano 1993. Sempre affiancato dai figli Fabrizio e Stefano, Leonardo Garilli è stato amato dalla città intera e da tutta la tifoseria biancorossa: precursore della politica del contenimento dei costi e fautore del Piacenza tutto italiano insieme al direttore sportivo Giampiero Marchetti e al tecnico Gigi Cagni.

Nel giorno del suo funerale in Piazza Cavalli una vasta folla riempì Piazza Duomo nonostante la nevicata. Brioschi, Conte, Taibi, Tentoni, Lucci, Moretti e Maccoppi portavano la bara, tutti gli altri stretti attorno in silenzio, con le bandiere e uno striscione srotolato dai tifosi: “Presidente non ti dimenticheremo mai”. Alla domenica il Piacenza vola a Cagliari e i suoi tifosi gli dedicano un altro bellissimo striscione “Ingegnere… pizzica anche Dio”, mentre poco prima di Piacenza-Roma arriva l’annuncio della dedica dello stadio, che da Galleana diventerà Stadio Leonardo Garilli. Vent’anni fa scomparve l’uomo più importante della storia del Piacenza Calcio e probabilmente della nostra città in assoluto.

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