Piacenza - Le pagelle: giornata "no" in attacco, troppa confusione a centrocampo
La squadra, alla terza partita in una settimana, paga la stanchezza nella ripresa e quando cala l'intensità si spegne la luce.
Miceli 6: non fa cose spettacolari, non tocca quantità industriali di palloni, però gioca facile e quasi sempre bene. Inoltre, su palla inattiva mette in mezzo un paio di cross niente male. Dal 25’ st Scorza 5,5: entra con l’elmetto. E va bene, ma poi propone poco altro.
Visconti 6: gioca una partita equilibrata, in cui dosa con giudizio la fase di spinta con quella di contenimento senza eccessivi sbilanciamenti. Dal 25’ st Renolfi 6: Scazzola lo getta nella mischia e lui fa il suo, senza farsi sfuggire gli attaccanti lacustri.
Pedone 6: piace molto per almeno un’ora, perché - al netto di qualche errore di palleggio - dà molto equilibrio alla formazione biancorossa. E, quando serve, si spinge in avanti combinando anche qualcosa d’interessante. Poi perde lucidità come tutti gli altri.
Cesarini 5,5: dal mago ci si aspetta sembra qualcosa in più rispetto a tutti gli altri. Lui mostra un paio di giocate niente male, però in mezzo a tanti errori e tentativi a effetto parsi perfino un po’ forzati. Dal 12’ st Lamesta 6: l’impegno ce lo mette e, quanto meno, genera una gran confusione ai difensori blucelesti. Lascia perplessi, però, la decisione di schierarlo a destra per costringerlo sempre a rientrare sul sinistro.
De Respinis 5,5: combatte molto e conquista diversi falli, però è anche vero che in almeno 2-3 occasioni, sugli sviluppi di altrettanti cross invitanti, non si è mai fatto trovare all’appuntamento con il gol. Dal 25’ st Maio 5,5: la squadra era in confusione totale e non gli arriva mezzo pallone giocabile. Lui, però, non fa niente di concreto per andarseli a cercare e pare troppo statico.
All. Scazzola 5,5: la squadra gioca una gara discreta per almeno un’ora al cospetto di un Lecco più attrezzato, che viene limitato benissimo per ampi tratti. Quando però l’intensità è calata, il Piacenza si è schiacciato troppo e i cambi non hanno sortito gli effetti sperati, andando anzi a peggiorare la situazione.