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Piacenza - L'addio sofferto di Anthony Taugourdeau: «Sono stato benissimo, vi porterò nel cuore»

Le Roi, eroe della meravigliosa vittoria allo Zini nel Derby del Po, si congeda: «A Piacenza mi sentivo come a casa, potevo stare ore nello spogliatoio con i compagni. Splendido l'affetto dei tifosi per me, un giorno ci rivedremo»

E’ stato un addio sofferto tra il Piacenza e Anthony Taugourdeau, il regista del ritorno nei professionisti, l’eroe che fece piangere la Cremonese allo Zini. Ora, di ritorno dalle vacanze con la famiglia, ha in mano un biglietto per Trapani e una valigia piena di ricordi: «Si chiude un’esperienza di due anni - commenta il centrocampista francese a Sportpiacenza - in cui abbiamo raggiunto una promozione e fatto un campionato, quello in Lega Pro, al di sopra delle aspettative. Sono stagioni piene di ricordi che certo non dimenticherò». Sono le sue ultime parole da biancorosso, tra poche ore inizierà il ritiro a Spiazzo, in Trentino, e da quel momento sarà a tutti gli effetti un calciatore del Trapani.

Che cosa le mancherà di Piacenza?

«Mi mancherà l’ambiente di tutti i giorni e i ragazzi. A Piacenza mi sentivo a casa, ero capace di restare 4-5 ore negli spogliatoi dopo gli allenamenti insieme ai compagni. Non mi era mai capitato da nessuna parte di trovarmi così bene. In particolare ringrazio Silva che mi ha fatto sentire accolto, ma mi sono trovato bene con tutti. Mi dispiace lasciare gli amici, spero che un giorno ci ritroveremo. Non so dove, non so quando, ma spero di ritrovarli».

In società si è lasciato bene?

«In questi anni non sono stato male con nessuno. Alla fine credo che questa operazione abbia accontentato tutti: il Piacenza, me e il Trapani».

Il suo amico Silva cosa le ha detto?

«Quando ha saputo mi ha mandato tante faccine tristi su Whatsapp. Poi però mi ha detto che me lo sono meritato».

L’hanno cercata tante squadre, alla fine ha scelto Trapani. Che cosa l’ha convinta?

«Perché il Trapani è la squadra che mi ha voluto più di tutti. Hanno pagato al Piacenza quello che dovevano pagare e poi si sono accordati con me: è stato velocissimo. Inoltre ho sentito la stima del direttore sportivo e dell’allenatore. Le altre, a parte il Pisa, non hanno fatto offerte concrete. Gli stessi dirigenti mi hanno detto: “Non abbiamo mai visto una squadra volere così tanto un giocatore”».

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