Piacenza in una crisi profonda, senza fine e che viene da lontano. Biancorossi sconfitti 2-0 a Vercelli

A furia di raccontarsi che c’è tempo e si è solo all’inizio si è arrivati a metà ottobre con tre punti in otto gare, una vittoria in campionato che non è mai arrivata, un solo e unico dato su cui ragionare: quella del Piacenza è la peggior prestazione, in termini di numeri, di tutte le 60 squadre di Serie C al pari solo della Fidelis Andria. Il resto sono arzigogolerie dialettiche per limitare i danni di una stagione nata con dei problemi tecnici che si stanno trascinando fin dal ritiro di luglio.
E’ una situazione difficile che Scazzola e Matteassi non possono risolvere con la bacchetta magica, ci vorrà sì del tempo, ma a questo punto l’orizzonte reale diventa quella di sfangare il girone di andata per poi intervenire pesantemente sul mercato di gennaio innescando l’ennesima e costosa rivoluzione. La rosa oggi conta 28 giocatori, quasi tutti uguali, soprattutto a centrocampo che poi è il reparto dove si sono commessi gli errori maggiori, ma il problema più imminente è che non vediamo qualcosa a cui potersi aggrappare. La squadra appare senza energie - già da diverse settimane - preparata male fin dal ritiro, senza idee, senza anima, senza giocatori in grado di cambiare le sorti di una partita, semplicemente con troppe scommesse sbagliate in campo. Piacenza quindi che rimane desolatamente ultimo a 3 punti, le altre iniziano a viaggiare e mercoledì pomeriggio al Garilli arriva un Renate che è fresco della vittoria sul Vicenza.