rotate-mobile
Piacenza Calcio

Piacenza - Il saluto di Vincenzo Manzo: «Vi porterò nel cuore. Il rammarico? Abbandonare il 4-3-3»

Il tecnico: «L'unico errore che mi imputo davvero è quello di aver rinnegato il mio credo passando al 3-5-2 per subire meno gol». E sul Covid: «Perdere 35 giorni di allenamenti sul campo ha inciso, stavo male e a tratti ero poco lucido, ma non cerco alibi»

Ma nell’esperienza di Manzo a Piacenza, che in sostanza è durata 6 mesi, c’è un fatto che ha innegabilmente giocato un ruolo decisivo: il Covid. Il tecnico è stato costretto a 35 giorni di quarantena e questi livelli perdere un mese sul campo è menomante. Inoltre, nel periodo di malattia, Manzo ha passato alcuni giorni davvero difficili come aveva raccontato lui stesso a fine novembre quando disse: «Nel periodo più duro del Covid ci sono state alcune notti in cui non volevo addormentarmi perché avevo paura di non risvegliarmi».
Oggi commenta così quel periodo ai microfoni di Radiosound: «Non è motivo di scuse o alibi, però non ho potuto lavorare a pieno regime come avrei voluto. E’ difficile guidare una squadra in allenamento da lontano, fatichi a instaurare un rapporto con i giocatori, portarlo avanti e alimentarlo. Stavo male e avevo perso completamente di vista il progetto iniziale, a volte ero anche poco lucido ma il non poter avere il confronto quotidiano, sebbene supportato dal mio staff, ha inciso. Fare una formazione “da casa” complica le cose».

Un solo dispiacere, chiude Manzo. «Che abbia pagato anche il direttore Di Battista, bastavo io. In queste situazioni è giusto che paghi uno solo, l’allenatore, due sono troppi. Simone mi ha sempre difeso in modo energico».

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Piacenza - Il saluto di Vincenzo Manzo: «Vi porterò nel cuore. Il rammarico? Abbandonare il 4-3-3»

SportPiacenza è in caricamento