Piacenza - Il problema delle strutture è all'ordine del giorno di società e Comune

Giovanili, bisogna aggiungere, che dovranno attendere un bel po’ di tempo anche per avere una casa: i lavori di riqualificazione del Bertocchi - grazie a un bando regionale - si stanno scontrando con la pachidermica burocrazia italiana, in parole povere: non partiranno prima di dicembre 2021 (nella migliore delle ipotesi) e di fatto anche quella struttura sarà parzialmente bloccata. La Primavera 3 gioca a Sarmato - sabato scorso al Garilli - le Under giocano al Puppo B, problemi grossi non ce ne sono ma è pur vero che il Piacenza da anni, troppi, deve sempre chiedere ospitalità alle società dilettantistiche piacentine che a loro volta devono organizzarsi anche con le proprie giovanili.

Insomma, una questione apertissima e che andrebbe affrontata e chiusa una volta per tutte, il Piacenza senz’altro deve mettere in preventivo degli investimenti e su questo fronte sta passando (finalmente) la linea del “meglio un paio di giocatori in meno ma una struttura sportiva in più ”.
E’ infatti utile ricordare due plusvalenze a sei cifre arrivate prima con Semenza e poi con Galazzi, gli investimenti sul settore giovanile sono - e devono - essere alla base di un progetto come quello del Piacenza. Dall’altra parte però serve uno sprint da parte dell’amministrazione comunale, la sensazione è che ci sia poco dialogo con i dirigenti su questa tematica. Prova ne è il balletto sullo stadio Garilli, il Piacenza ha rispedito al mittente il primo bando e aspetta quello bis, la società si è detta perfino disposta ad «andare in affitto al Garilli» nel caso non si trovi la quadratura per la gestione. Certamente l’aver mollato il Centro Sportivo Siboni due anni fa fu un errore del Piacenza, lo stesso Scianò lo ha ammesso senza girarci attorno («la questione andava valutata diversamente, ma era anche un altro momento storico per noi») tuttavia questo è ormai il passato.