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Piacenza - Il gesto di Razzitti surriscalda ambiente e tifosi. Gatti: «Gente così non dovrebbe giocare»

L'attaccante decide la partita con una rete e poi corre sotto alla Tribuna mimando il gesto delle orecchie e il pubblico si scalda, ma tra i destinatari c'è la dirigenza biancorossa per una frizione nata in estate sull'operazione all'inguine subita dal giocatore

Il gesto di Razzitti dopo il bel gol, con la corsa sotto la tribuna del Piacenza a provocare il pubblico mimando il gesto delle orecchie, ha surriscaldato l’ambiente tanto che, al termine della partita, un gruppo di tifosi ha piantonato il parcheggio da dove escono le auto e un altro è rimasto davanti ai cancelli dove invece era parcheggiato il pullman della Viterbese. Il tutto si è concluso con un nulla di fatto ma gli animi erano piuttosto caldi.

Gesto quello dell’attaccante indirizzato al pubblico che spesso nella passata stagione lo ha “beccato” ma rivolto anche alla dirigenza biancorossa con la quale Razzitti non si è lasciato affatto bene causa - la passata stagione - la scelta dove effettuare l’operazione all’inguine che lo mise fuori causa nella parte finale dell’annata. Da lì le frizioni e un faccia a faccia al campo di allenamento, questa estate, che evidentemente il giocatore non ha “digerito”

«Un arbitraggio indescrivibile», commenta un furente presidente onorario, Stefano Gatti, «ci hanno annullato un gol regolarissimo e domenica a Pontedera ce ne hanno annullato un altro altrettanto buono». L’obiettivo dello sfogo del dirigente, però, è Andrea Razzitti, l’ex biancorosso che dopo il gol è andato a esultare sotto alla tribuna facendo il gesto delle orecchie: «In tanti anni di sport non ho mai visto un giocatore comportarsi come Razzitti, uno che fa così è il male del calcio. Questi soggetti non dovrebbero neanche fare i professionisti».  

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