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Piacenza Calcio

Piacenza - Il club: «Convinti che dimostreremo la correttezza della condotta» e prepara il ricorso

Pro Piacenza e Piacenza erano accusate dello stesso fatto e difese dallo stesso avvocato, Di Cintio, ma sono arrivate due sentenze diverse: assoluzione per i rossoneri e -2 per i biancorossi

IL COMUNICATO DEL PIACENZA

Bocche cucite in via Gorra dove, inutile nasconderlo, è montata la rabbia per una decisione che viene riconosciuta come assurda e sulla quale si farà ovviamente ricorso. Il Piacenza parla di «stessa documentazione prodotta» - in virtù del fatto che l’avvocato Di Cintio difendeva sia biancorossi sia rossoneri dalla stessa accusa - e si affida a una nota stampa che riportiamo integralmente:

“Nella giornata odierna, il Tribunale Federale Nazionale – Sezione Disciplinare, ha sanzionato il presidente Marco Gatti e il Revisore unico del club Avv. Dott. Massimo Leonardi con l’inibizione e la società Piacenza Calcio con due punti di penalizzazione per non aver versato, entro il termine del 16/03/2018 le ritenute Irpef relative agli emolumenti, dovuti ai propri tesserati, lavoratori dipendenti e collaboratori addetti al settore sportivo, relative alla mensilità di febbraio 2018.
Il Piacenza Calcio, ritenendo superabili le censure mosse dal Tribunale nella propria decisione, rimane profondamente convinto di poter dimostrare la liceità delle condotte contestate al presidente Marco Gatti, al dott. Massimo Leonardi ed al club, in ragione per di più di una mera e contrastante interpretazione normativa e di un differente giudizio dato a medesimi casi.
Per questo, nei prossimi giorni, il club, assistito dall’Avv. Cesare Di Cintio, impugnerà la decisione di primo grado avanti alla Corte Federale d’Appello”.

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