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Piacenza, i pagelloni di metà stagione. Sestu e Bertoncini migliori, bene Nicco, Pergreffi, Barlocco

Voti alti per la squadra che al giro di boa ha chiuso in vetta alla classifica. Tra i giocatori dal maggior rendimento anche Della Latta, Di Molfetta e Fumagalli. Attacco un po' in ombra

Mulas 6: è partito titolare e con discrete prestazioni, poi si è un po’ perso tra infortuni e crescita dei compagni di reparto. Non sbaglia tantissimo, ma alcuni suoi errori sono costati caro alla squadra.

Corradi 6,5: anche lui è stato limitato da una serie di piccoli guai fisici. Ma quando c’è stato, non è andato per niente male. Ha una grande qualità: sa entrare a partita in corso. Lo ha saputo fare molto bene contro l’Arzachena, mettendo a segno un gol e servendo un assist. Splendida, poi, la bomba su punizione che ha demolito il Pisa. Ci si può puntare a occhi chiusi.

Della Latta 7: un trattore solcato da una vena di follia. Ed è il suo più grande pregio, quello che lo rende speciale. Perché solo un giocatore speciale può inventarsi un gol da centrocampo in un big match contro la Carrarese. Solo un faticatore fuori dalla norma sa recuperare tanti palloni e percorrere miglia di corsa a partita. Ci mettesse vicino maggiore rigore tattico, sarebbe pronto per il salto di categoria.

Marotta 6: il suo è uno dei voti più difficili da dare. Perché non c’è mai stata una partita totalmente sbagliata o nella quale è emerso negativamente. Al contempo, raramente si è messo in mostra per acuti particolari. Talvolta, è parso essere fuori dal gioco. Ma quando la palla finisce tra i suoi piedi, difficilmente sbaglia. Per il girone di ritorno potrebbe aiutarlo una soluzione tattica in grado di esaltare di più la sua tecnica.

Sestu e Nicco-2

Nicco 7: su di lui le aspettative erano elevate: del resto, era già forte ai tempi dell’Alessandria. Ma è stato bravo a inserirsi immediatamente. L’inizio di campionato è stato spettacolare. C’è stato un calo vistoso nella fase centrale del girone d’andata, ma senza mai raggiungere livelli di insufficienza grave. Anzi, comunque sarebbe stato impensabile tenerlo fuori per la sua qualità, carisma e cattiveria agonistica.

Spinozzi 6: il suo voto ondeggia tra la sufficienza e il senza voto. Anche se la bilancia propende più per la prima ipotesi: è vero che ha giocato molto poco, ma non si è mai lamentato e quando è stato chiamato in causa ha sempre fatto il suo.

Porcari s.v.: gli infortuni lo hanno tormentato. Lo si è visto in campo per non più di una manciata di minuti.

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