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Piacenza - I pagelloni di fine stagione. Scazzola il vero mago, Corbari e Gonzi super, Lamesta è una sorpresa

Marchi e Tafa hanno sistemato la difesa che è passata da "colabrodo" a punto di forza. Palma è stato il vero cervello della squadra, Cesarini il trascinatore dell'ultimo mese. Galazzi è andato in calando, bella annata per Visconti. Pedone punto d'equilibrio del 3-5-2

CENTROCAMPISTI

Pedone 6: media esatta tra una prima parte di stagione decisamente insufficiente e una seconda parte in cui, di fatto, è stato il vero centro di equilibrio della formazione. A un certo punto Scazzola lo ha piazzato come quinto a destra nel centrocampo, dopo un avvio titubante ha preso confidenza col ruolo a tutto campo garantendo un apporto importante nella fase difensiva. Proprio questa sua qualità ha dato equilibrio a tutto l’impianto di gioco.

Suljic 6: c’è da dire che non ha giocato moltissimo perché tra febbraio e aprile ha saltato quasi tutto marzo. Difficile dunque dargli di più. Senz’altro ha dato fisicità ed esperienza al reparto, il passo è sempre stato piuttosto lento ma questa è una sua caratteristica. Scazzola l’ha voluto per la personalità in un gruppo giovane, qualcosa ha fatto vedere.

Palma 7: metronomo vero, con qualche difetto ma anche con molti pregi. La qualità c’è, a volte esagera nel voler sempre la palla tra i piedi ma d’altronde è un play. Detta i tempi e la manovra, tant’è che alla fine era un punto fermo di Manzo e lo è stato anche per Scazzola. Paga pegno nelle partite “fisiche” e la Serie C è piena zeppa di gare buttate sulla fisicità. Nel complesso è stato il vero cervello della squadra.

Corbari 8: qui si apre un mondo. Alla sua prima stagione da professionista, a cui è arrivato piuttosto tardi (27 anni) dopo anni passati nei dilettanti, tira fuori un’annata strepitosa con 9 gol. Ha segnato in tutti i modi, da fuori area di destro e di sinistro, di rapina e soprattutto col suo colpo migliore, l’inserimento di testa con il terzo tempo tutto di stampo cestistico. E’ senza dubbio l’hombre del partido, la vera rivelazione. A inizio anno lo piazzano in difesa, un po’ per necessità quando il Covid manda in quarantena mezza squadra, un po’ per scelta (e questo fu uno dei grandi errori di Manzo). Il suo ruolo è lì in mediana e l’ha dimostrato. Tuttocampista. Non sappiamo se sia pronto per il salto in Serie B, senz’altro è stato il miglior centrocampista del Girone A. Primo merito dell’ex ds Di Battista.

Galazzi 6.5: stagione con alti e bassi, però era all’esordio nei professionisti, lui che è un 2000 e si è subito guadagnato l’attenzione del Venezia (Serie B) che l’ha preso pagandolo profumatamente. Prima è partito come interno nel 4-3-3 dove ha dato il meglio, poi con l’arrivo di Scazzola ha giocato a singhiozzo un filo più avanti, quasi sulla trequarti. Il suo ruolo rimane comunque a centrocampo, in totale ha confezionato 2 gol e 4 assist giocando complessivamente bene. Fa bene a giocarsi le sue carte in B dove il ritmo e la qualità si alzano enormemente. Secondo merito dell’ex ds Di Battista che ha creduto in lui.

Miceli 6: ha giocato pochino ma quando è stato chiamato in causa ha sempre fatto la sua parte. In quel ruolo il Piacenza era abbastanza coperto, è un classe 1999, ha bisogno di giocare con maggior continuità. Di lui ha colpito particolarmente il bel piede sui calci piazzati, è dotato di un buon tiro.

Scorza 6: chiuso dalla necessità di schierare a centrocampo i compagni più esperti ha finito col giocare pochino, però piace a Scazzola che, appena ha potuto, l’ha sempre impiegato. Ha trovato due assist importanti, è un classe 2000 e può essere un valido giocatore nelle prossime stagioni.

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