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Martedì, 23 Aprile 2024
Piacenza Calcio

Piacenza - I pagelloni di fine stagione: Pergreffi, Saber e Taugourdeau i migliori

Stagione eccellente per tutti i biancorossi che partivano per salvarsi ma sono arrivati fino agli ottavi di finale dei playoff. Bravissimo il tecnico Franzini a cambiare modulo in corsa passando dal 4-3-3 al 3-5-2

Pergreffi 8: è stata una delle scoperte più belle. Arrivato dal Lecco in punta di piedi, all’inizio nessuno si aspettava miracoli da un difensore alla prima esperienza in un campionato professionistico. Ora, alla luce di un’annata che lo ha visto fra i più impiegati da Franzini, si può parlare di un giocatore solido, arcigno e dal temperamento battagliero. E la vera domanda, a questo punto, deve essere questa: com’è possibile che abbia dovuto aspettare fino a 28 anni per avere un’occasione nel calcio che conta?

Silva 7,5: non ha tradito le attese. Essere protagonisti in patria è sempre una questione complicata, perché si è più responsabili, coinvolti, e la gente si aspetta sempre qualcosa in più da te, che sei uno di loro. Se si escludono un paio di battute a vuoto, più che umane, il Ministro della Difesa ha disputato una stagione di grande valore, condita da due gol - contro Racing e Prato - molto pesanti nel momento clou del campionato. Con l’addio al calcio di Matteassi sarà il prossimo capitano del Piacenza.

Abbate 7: il suo “difetto”, se così si può chiamare, è che le noie muscolari, purtroppo, lo tormentano frequentemente. Però quando sta bene è un difensore prezioso per qualità tecniche, tattiche e di temperamento.

Dossena 6+: ha alternato buone prestazioni ad altre decisamente meno. A conti fatti il suo contributo è stato di segno positivo, per lui anche un gol segnato a Pontedera. Gli avrebbe fatto comodo iniziare la preparazione con la squadra.

Sciacca 7+: bravo sia a difendere che a proporsi. In questa stagione, anche grazie a Franzini, ha scoperto di avere qualità che non sospettava. Arrivato come centrale difensivo puro, si è poi ritrovato a fare il terzino con buon profitto. Alla fine la sua duttilità - oltre, com’è ovvio, al rendimento - gli è servita per ritagliarsi uno spazio di tutto rispetto. Ora è pronto per il salto di qualità definitivo.

Di Cecco 7: all’inizio è stata dura per lui essere relegato alla panchina. Ha dovuto fare i conti con l’esplosione di Sciacca, che Franzini preferiva perché considerato più abile in fase difensiva. Ha lavorato bene sui suoi difetti e sfruttato le occasioni quando gli sono capitate. Alla fine è ritornato a essere un titolare, fino a quando un infortunio lo ha messo fuorigioco nel finale. Una vera perla il gol vittoria contro la Pistoiese, simbolo di un giocatore che è maturato tanto.

Masullo 6: arrivato a gennaio dal Siena, gli esordi sono stati da subito molto positivi. Poi ha avuto un calo di forma importante e non è stato più tanto brillante. Complessivamente, si è guadagnato una sufficienza rotonda: giocano per lui l’assist decisivo per il gol di Cazzamalli col Prato e l’abnegazione alla causa.

Colombini s.v.: solo un paio di presenze.

Castellana 5,5: a destra, fra Di Cecco e Sciacca, la concorrenza è stata davvero agguerrita. Alla fine ha dovuto accontentarsi di una manciata di presenze, nella quali ha alternato prestazioni positive ad altre così così. Non è facile del resto dover dimostrare il proprio valore quando si hanno poche chance a disposizione.

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