Piacenza - I pagelloni della stagione: Fumagalli e Masciangelo i migliori. Bene Pergreffi e Pesenti

Di Molfetta 5,5: zero gol, un solo assist nel match contro la Viterbese. Un po’ poco se si considera che a questo ragazzo non manca nulla: è veloce, ha tecnica, dribbling e tiro. È vero che è arrivato a stagione in corso e non è mai facile lasciare subito il segno, però può e deve fare di più. Lo aspettiamo per la prossima stagione.

Corazza 6,5: se si considera che ha saltato i primi due mesi di campionato per recuperare dall’infortunio al legamento crociato, il bottino di dieci reti non è per niente male. Poi non ci si può dimenticare dei tanti gol sbagliati, ma comunque lui in zona c’è sempre ed è, tra gli attaccanti, quello che vede di più la porta. Potendosi allenare a pieno ritmo dal primo giorno di preparazione, potrà diventare l’arma in più.

Pesenti 7: è arrivato portandosi da Pontedera una fastidiosa fascite plantare. Dopo essere guarito, si è distinto per essere un attaccante da battaglia. È il classico puntero che più che essere picchiato dai difensori, picchia i difensori. E poi segna anche: nel Piacenza, 18 presenze e 6 gol.  Play off compresi.

Romero 6+: il suo voto è un punto di equilibrio tra un girone d’andata deludente e un finale di stagione da protagonista assoluto. L’arrivo di Pesenti – con il quale s’intende a meraviglia – ha fatto da preludio alla sua rinascita: memorabili i gol di Alessandria e Siena, una gemma quello contro la Giana nei play off. Ma non poteva giocare così dall’inizio?

Franchi 5,5: la palla nel “sette” al Sambodromo è l’unico sussulto, per quanto vano, di un girone di ritorno – dopo i primi mesi al Rezzato – non certo memorabile. Poi va detto, a sua parziale discolpa, che Franzini non gli concede molte occasioni per tornare in condizione.

Zecca 5: quando è arrivato in prestito a inizio stagione è stato caricato di aspettative eccessive. Non tanto perché non abbia qualità (ne ha), ma perché era comunque un giovane alla prima esperienza tra i grandi. E almeno a inizio stagione il clima non era dei più facili. Nel girone di ritorno quasi scompare e gioca in tutto 73’.