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Sabato, 20 Aprile 2024
Piacenza Calcio

Piacenza - I pagelloni della prima metà di stagione. Avvio pessimo, poi la squadra è pian piano migliorata

La media generale è comunque insufficiente perché il penultimo posto con cui si chiude il 2022 non può essere considerato soddisfacente, come le sole tre vittorie in venti gare. La difesa rimane il punto debole (36 i gol subiti finora) mentre al centrocampo manca intensità. Si salva l'attacco

Suljic 5.5: così così. E’ senza dubbio prezioso perché in fondo capace di fare quasi tutto, ed è l’unico centrocampista con queste caratteristiche perciò prezioso per la squadra, però spesso la sua presenza in campo non si è fatta sentire in termini di qualità ed è mancato alla manovra del Piacenza.

Nelli 5: vale il discorso fatto per Capoferri, anche da lui ci aspettavamo tonnellate di cose in più. Spaesato e incapace di dare ordine e intensità alla costruzione del gioco. E’ stato senza dubbio vittima (come tutti) del pessimo avvio, col passare delle partite è migliorato raggiungendo uno standard accettabile solo nelle ultime uscite. Il fatto che sia dato in partenza a gennaio è la prova del fatto che non è mai riuscito a prendere in mano le chiavi della squadra.

Palazzolo 5: in estate era stato individuato come il centrocampista richiesto da Scalise, cioè un giocatore capace di abbinare la qualità negli inserimenti alla quantità nella fase difensiva. Tutto questo non si è mai visto, se non nelle ultime due-tre uscite del girone di andata. E’ mancato nella fase più difficile.

Gonzi 6: è in netta flessione nell’ultimo mese, ma ha una scusante, cioè il fatto di aver saltato la preparazione estiva e di essere arrivato solo a ottobre con l’ambiente moralmente sfasciato. Si è integrato subito bene nei meccanismi, ha dato intensità e un pizzico di qualità nel momento più buio, poi è calato.  

Munari 5.5: il voto rispecchia questo avvio di annata. E’ un misto di prestazioni che sono lì per sbocciare, ma alla fine non ce la fa. Va a sprazzi, a fiammate, alternando buone prove ad altre pessime. Rimane importante perché, all’occorrenza, può fare più ruoli come il terzino o l’interno di centrocampo, però è largo a destra dove dovrebbe fare la differenza e finora, come per Parisi, abbiamo visto un giocatore diverso da quello dello scorso anno.

Persia 6: a parte la sciocchezza di Novara, per il resto ha sempre trovato prestazioni di grande sostanza lì nel mezzo e c’è da dire che la barca non è definitivamente affondata metà ottobre e metà novembre è anche merito suo. E’ un giocatore solido nella fase di contenimento su cui costruire il girone di ritorno.

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