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Piacenza - Franzini: «Siamo feriti ma ora dobbiamo guardare avanti. Ai playoff saremo pronti»

Oggi la squadra è tornata ad allenarsi al Garilli dopo la botta di Siena. Il tecnico: «Non mi va giù sentir parlare di partita sbagliata, meritavamo prima il vantaggio e poi il pareggio ma ci siamo trovati sotto 2-0. Quelle sono botte che ti mandano al tappeto»

Si è dato una spiegazione per quanto accaduto a Siena?
«Sì e non mi va giù sentir parlare di partita sbagliata. A me la squadra è piaciuta fino al momento della seconda rete: ha lottato, giocato e reagito al primo gol del Siena. Non possiamo parlare di partita sbagliata altrimenti non avremmo disputato quel primo tempo che a me è piaciuto davvero molto, il Siena è stato pericoloso solo al 45’ con una rovesciata, per il resto abbiamo sempre avuto in mano il gioco».

Però la reazione è mancata, la luce si spenta dopo il raddoppio.
«Pensare che sullo 0-2 avessimo la forza di ribaltare la partita in 20’ e andare sul 3-2 è francamente impensabile. Ci è semplicemente crollato il mondo addosso ed è venuta fuori la paura di perdere l’obiettivo. Tutto qui. Ripeto, il primo tempo è stato perfetto e gli eventi non ci hanno aiutato».

Siena - Piacenza 2-0, 4 maggio 2019

La squadra ha pagato la lunga rincorsa che ha mangiato energie fisiche e mentali?
«Assolutamente no, la squadra stava benissimo prima di scendere in campo. Quando parlo di “mondo che ti crolla addosso” intendo dire che nel primo tempo meritavi il vantaggio ma invece sei andato in svantaggio, dopodiché meritavi il pareggio e invece hai subito il raddoppio. In una partita che è una guerra di nervi botte del genere ti mandano al tappeto».

Stupito dell’atteggiamento della Carrarese a Chiavari, con tutta la batteria d’attacco in panchina?
«Preferisco guardare avanti e non voglio commentare gli altri, né la prestazione del Siena né quella della Carrarese».

Guardiamo i playoff?
«Difficile dire qualcosa adesso: il Pisa scoppia di salute ed è fortissimo poi ci sono le seconde come noi, Triestina e Trapani. Pensiamo ai Quarti di finale ma è davvero prematuro fare dei commenti perché tra squalificati, stanchezza ed eventuali infortunati bisognerà capire come si presenteranno quando entreremo in gioco noi. Certamente il Cosenza dell’anno scorso insegna che ci sono sempre delle outsider e che i playoff sono un campionato nuovo».

L’eccesso di euforia dell’ambiente può aver influito sulla prestazione di sabato?
«Non credo proprio anzi, penso il contrario. Questa euforia l’abbiamo cavalcata nei match vitali contro Entella e Olbia, in questi frangenti ci ha aiutato. Abbiamo sempre saputo che il crocevia era Siena e che avremmo affrontato una squadra fortissima».

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