Piacenza - Franzini lascia o no? Il tecnico non chiude la porta. Sarà decisivo l’incontro con Marco Gatti e Scianò
I biancorossi saranno ai nastri di partenza ma in che modo? Franz è garanzia di risultati, conosce l’ambiente, il mercato e si adatta a tutti gli obiettivi. La società potrebbe convincerlo a non mollare a giugno forzando sul contratto che scade nel 2021.
A Natale ha detto che avrebbe lasciato a giugno nonostante un contratto in scadenza nel 2021. E’ rimasto di quell’idea?
«Da Natale a oggi è cambiato il mondo ma tutto ciò non ha intaccato il mio pensiero».
Però dovrà prima o poi parlarne con la società perché negli ultimi mesi c’è sempre stata la sensazione di voler glissare sull’argomento.
«Con la società il rapporto è ottimo e sempre lo sarà, c’è grande stima con dirigenti e proprietà. In questi cinque anni trovavamo l’accordo in due minuti perché allenare il Piacenza per me non è mai stata una questione economica. Certamente un giorno si dovrà ripartire e in quel momento dovremo parlare, tuttavia credo che questo sia l’ultimo dei problemi oggi».
Dunque non chiude alla possibilità di sedersi eventualmente a un tavolo e ascoltare?
«No quello mai. Per parlare lo faremo, ci confronteremo, vedremo cosa ne uscirà e che giudizio si darà al mio lavoro. Ribadisco che con la società ho un rapporto sereno, faremo insieme le valutazioni giuste».
Serie C Elite. E’ un’idea giusta per rilanciare la terza serie?
«Assolutamente no perché sarebbe come tornare indietro. Se vogliono ridurre il numero dei partecipanti è sufficiente non ripescare in Serie D addirittura fino alla terza posizione. In C ci viene chi vince il campionato, stop. Una Serie C Elite significa di fatto ripristinare la C2 come cuscinetto dopo che era stata tolta. E’ ingiusto anche nei confronti dei calciatori».
Quindi?
«Partiamo dalle concessioni fiscali che chiedono i club di Serie C, quello è un ottimo punto da cui iniziare un riforma».