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Piacenza - Filippo Porcari: «Il tutto è nato dopo un messaggio con Matteassi. Possiamo fare bene»

Parla il centrocampista, acquisto a sorpresa del club biancorosso. «Con il Matte siamo rimasti amici, il tutto è nato da un messaggio, poi la cosa è proseguita.

A sentirlo parlare, Filippo Porcari, non sembrerebbe un giocatore che ha fatto 197 partite di serie B e 40 di serie A. «Non sono un fenomeno e non lo sarò mai», si presenta con umiltà a Sportpiacenza, «nella mia carriera mi sono guadagnato tutto grazie alle mie gambe: sono uno che corre tanto e non molla mai». La sua voce sprizza entusiasmo, anche a 34 anni e dopo una carriera che lo ha visto vincere un campionato di B a Carpi e uno di Lega Pro a Novara. Arriva a Piacenza in una squadra che vuole regalare ai tifosi una grande stagione per il centenario, lui che proprio contro il Piacenza, nella stagione 2002-2003, ha esordito in serie A con la maglia del Parma.  E il giorno dell’esordio, il 17 maggio, non se l’è più dimenticato. Lo tiene a mente sulla maglia da gioco: da allora, infatti, quando può sceglie per sé il numero 17.

Il direttore sportivo Matteassi ha giocato in squadra con lei a Novara, cosa le ha detto per convincerla a venire a Piacenza?
«Io e Matteassi  ci conosciamo da tempo perché abbiamo giocato insieme. Abbiamo mantenuto i contatti e capitava di sentirci durante l’anno. Tutto è nato da un messaggio, poi la cosa è proseguita. Da parte mia ho dato da subito la disponibilità al cento per cento. Io sono di Salsomaggiore e ho tre bambini, per cui la mia priorità, a 34 anni, era quella di avvicinarmi a casa. E poi Piacenza è una meta più che positiva, quindi è stato facile scegliere».

Ha firmato un contratto di un anno?
«Sì, ho firmato un contratto di un anno. Bisogna sempre mettersi in gioco, anche a 34 anni. Conosco il mio valore e so quello che posso ancora dare. Per me sarà un anno importante».

Lei viene descritto come un jolly capace di destreggiarsi su più ruoli a centrocampo. Ce lo conferma?
«Ho sempre dato il meglio davanti alla difesa, ma posso fare anche la mezzala. Sono a piena disposizione del gruppo e del mister in base alle necessità che ci saranno. Nella mia carriera mi sono guadagnato tutto con le mie gambe, sono un giocatore che corre tanto».

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