Piacenza e Pro Piacenza puntano a rinforzarsi ma la fusione è l'ipotesi meno probabile

E’ ben più di una semplice voce la possibilità di un ingresso nel Piacenza di Domenico Scorsetti, ex presidente del Pro Piacenza fuoriuscito dalla società rossonera l’estate scorsa. I contatti furono confermati già lo scorso luglio dalle due parti. Già allora, infatti, il presidente biancorosso, Marco Gatti, aveva incontrato Scorsetti negli uffici della sua azienda.  Sembrò una “pazza idea”, in quanto ben due tentativi, quando Scorsetti era ancora il numero uno di via De Longe, naufragarono miseramente non senza qualche screzio. Eppure l’ex presidente rossonero, profondo amante dello sport, soffriva nel rimanere lontano dall’ambiente. Gatti venne a conoscenza di questo da un amico comune e da qui nacque la prima telefonata, dalla quale scaturì il primo incontro. Allora fu una chiacchierata cordiale, le proposte erano queste: ingresso in società - rilevando una quota - con la carica di vice presidente oppure appoggio esterno nella qualità di main sponsor (la stessa veste con la quale Luciano Arici, patron dell’Lpr, sostiene il Piacenza). Le parti si lasciarono con l’accordo di risentirsi presto. Ma lì per lì non se ne fece nulla, Scorsetti preferì rimandare a un prossimo futuro con una telefonata poi confermata dallo stesso massimo dirigente di via Gorra. Ora quel futuro sembra essere tornato di moda, poiché Gatti e Scorsetti si sono visti nuovamente per un pranzo: il tema principale di conversazione era lo stesso intrapreso a luglio. Del resto il Piacenza da anni non ne fa un mistero, l’obiettivo è noto: cercare imprenditori in grado di poterli affiancare per poi imbastire un progetto in grado di puntare alla serie B.