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Piacenza e Pro: c'è intesa su quote e organigramma

Filtra poco o nulla sul tentativo di fusione tra Piacenza e Pro Piacenza, al fine di formare una sola squadra che giochi in Lega Pro sfruttando il titolo sportivo del club rossonero. Voci interne ai due club parlano di una macchina ben avviata...

Filtra poco o nulla sul tentativo di fusione tra Piacenza e Pro Piacenza, al fine di formare una sola squadra che giochi in Lega Pro sfruttando il titolo sportivo del club rossonero. Voci interne ai due club parlano di una macchina ben avviata verso l'obiettivo con un'intesa di massima già trovata tra tutti gli attori e un organigramma da prendere però con beneficio d'inventario, come è giusto che sia in questa fase. Da più parti si è certi che entro il prossimo fine settimana il tutto potrebbe essere ufficializzato con una conferenza stampa in cui verrà spiegato il nuovo progetto nel dettaglio. Il dubbio principale riguarda le tempistiche dell'operazione, bisogna procedere in modo spedito almeno sul fronte della prima squadra perché entro il 30 giugno occorre presentare il faldone di carte per l'iscrizione in Lega e soprattutto la fideiussione.
Tempi più lunghi invece per la creazione di un unico ed enorme settore giovanile che fungerebbe da serbatoio. C'è però un ostacolo - e non è di poco conto - riguardante la situazione fiscale del Pro Piacenza che arrivando dai professionisti viaggia ovviamente a regime diverso rispetto a quello del Piacenza. Giovedì c'è la riunione dei soci del Pro, il Piacenza aspetta di sapere se sarà fumata bianca o se anche questo tentativo cadrà nel vuoto.

IL PERCHE' - Inutile nascondere l'evidenza dei fatti, entrambe le società hanno avuto bisogno l'una dell'altra. Il fatto che la dirigenza attuale del Piacenza abbia tenuto - secondo alcune ipotesi - in mano le redini societarie e tecniche suggerisce l'enorme difficoltà che avrebbe il Pro ad iscriversi al prossimo campionato professionistico. Dall'altra parte è innegabile che i rossoneri sul piatto hanno potuto mettere un titolo sportivo conquistato con merito e il Piacenza si è fatto attrarre da questa possibilità per diversi motivi. Nel prossimo anno si rischia di finire nel girone con il Parma (se fallisce e riparte dalla D) e nei prossimi due ci dovrebbe essere un'ulteriore sfoltita di squadre in Lega Pro. Infine si parla insistentemente di nuove regole per i ripescaggi in Lega Pro (600mila euro a fondo perduto); tutti fattori che costringerebbero il Piacenza a dover tassativamente vincere la prossima Serie D.

COME SARA' - Sicuramente sarà una società più solida economicamente, con tanti attori in gioco e magari due sponsor importanti come Luciano Arici con l'LPR e Bruno Giglio con l'Ingegneria Biomedica Santa Lucia, già sponsor di Piacenza e Pro. C'è poi la parte più importante, che riguarda l'organigramma e la struttura societaria. La maggioranza (si parla del 53% ma c'è chi dice il 55%) sarà in mano ai fratelli Marco e Stefano Gatti, che rimarranno rispettivamente presidente e presidente onorario, a Domenico Scorsetti la vicepresidenza. Direttore generale dovrebbe essere Marco Scianò, direttore sportivo Massimo Cerri mentre sull'area giovanile ci sarebbe un doppio incarico per Daniele Moretti e Francesco Guareschi. Da definire tutti gli altri ruoli (compresi quelli di Francani e Tagliaferri, DS e DG del Pro), ma anche le segreterie potrebbero essere incorporate. Se l'organigramma fosse confermato saremmo davanti a un progetto ambizioso, o quantomeno al primo vero tentativo di strutturarsi non solo economicamente ma anche operativamente.

OSTACOLO - Da un punto di vista fiscale ci sono dei nodi decisamente più complessi da sciogliere e che potrebbero far saltare tutto in dirittura d'arrivo. Il Pro si presenta con un regime professionistico e dovrà saldare i conti entro il 30 giugno, il Piacenza arriva dai dilettanti e quindi ha seguito una strada diverse. Inutile nascondere infine il fatto che questo accordo abbia creato dei mal di pancia all'interno della tifoseria piacentina a tutti i livelli. Sui social network, vero termometro dell'umore della tifoseria, ci si divide tra favorevoli, contrari e curiosi. Tra pochi giorni ci sarà maggior chiarezza, certo entro la fine della prossima settimana bisogna chiudere perché i tempi stretti rischiano di mandare tutto in fumo.

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