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Piacenza - Duttilità, muscoli e qualità. L'analisi

Siamo alle prime sgambate stagionali in casa Piacenza. La rivoluzione è stata pressoché totale e, a parte pochi superstiti, agli ordini di mister Monaco è stata affidata una squadra nuova di pacca. Tant'è che al campo si fatica ad abbinare i tanti...

Siamo alle prime sgambate stagionali in casa Piacenza. La rivoluzione è stata pressoché totale e, a parte pochi superstiti, agli ordini di mister Monaco è stata affidata una squadra nuova di pacca. Tant'è che al campo si fatica ad abbinare i tanti volti nuovi ai nomi (eccezion fatta per le vecchie conoscenze Girometta, Colicchio e Mauri), ciò non ha comunque impedito che le prime partitelle permettessero di maturare le prime sensazioni. Esperienza, forza fisica e centimetri sembrano le qualità più spiccate di una rosa che, almeno stando agli ottimi nomi, dovrebbe avere tutte le carte in regola per intraprendere il cammino tortuoso verso la C. La squadra, per quanto riguarda i titolari, pare già molto ben delineata. La stessa società, per bocca dei propri dirigenti, ha parlato di pochi ritocchi per raggiungere la forma definitiva («ancora due o tre giocatori» aveva detto il presidente onorario, Stefano Gatti, prima che arrivassero Mei, Colicchio e l'under Adiansi); in via ufficiale, quindi, non dovrebbero esserci grosse sorprese da qui alla fine del mercato. Domenica 27 luglio intanto è stata fissata la prima amichevole a Fanano, sull'Appennino modenese contro il Modena (ore 17) e giovedì 31 luglio appuntamento al Garilli per la partita contro l'Albinoleffe (18.30). Il primo agosto presentazione della squadra al Bar Il Covo, ritrovo dei tifosi biancorossi.

SORPRESE - Eppure qualcosa in pentola bolle, anche se probabilmente raggiungerà la "cottura" solo nelle ultime battute del mercato dei professionisti (che chiude il 31 di agosto). La fretta d'altronde, nello sport come nella vita, è cattiva consigliera e talvolta preclude la via ad ottimi affari. Questo lo sa bene il ds Bottazzi, che rimarrà alla finestra in attesa di poter trovare il colpo giusto per dare il tocco finale al suo lavoro. L'occasione propizia ad un colpaccio, del resto, è dettata dalla riforma dei campionati di serie C, con il restringimento degli organici e il conseguente svincolo di molti professionisti. Si aggiunga che la tendenza, tra le medio-piccole della prossima C unica, sembra essere quella di valorizzare i giovani talenti: un po' per "moda", ma più che altro per ottenere i sostanziosi incentivi economici messi in palio dalla Lega per chi fa giocare i giovani. Questo permetterà di liberare molti elementi esperti e di qualità che di conseguenza, pur di accasarsi, abbasseranno considerevolmente le pretese d'ingaggio e potrebbero vedere di buon occhio anche una serie D. Tra di questi potrebbe esserci qualcuno in grado di far gola al Piacenza? Può essere, anzi probabile.

COSA MANCA - Seconda domanda: di cosa potrebbe aver bisogno questa squadra? La retroguardia sembra a posto, con i giovani sugli esterni e tre centrali rodati (Mei, Colicchio e Ruffini) più uno (il Jolly Nichele che può giocare sia in difesa che a centrocampo) a fare da diga di fronte a Ferrari. L'attacco sembra ben coperto numericamente - e qualitativamente - con Marrazzo, Girometta, Fornaciari, Minasola e Zanardo ( e se si parla di tridente anche Volpe può venir buono). Forse, a questo punto, il centrocampo potrebbe essere il reparto destinato ad accogliere l'eventuale ciliegina. Non tanto per la qualità dei presenti, ma più che altro per ragioni numeriche. Redaelli è l'unico playmaker in rosa, mentre gli altri (Volpe, Mauri, Nichele, Orlandini e Corso) hanno caratteristiche differenti. Alla luce di questo, forse, un ulteriore innesto potrebbe fare comodo per fornire qualche alternativa in più al mister e per metterlo al riparo da eventuali defezioni in corso d'opera. In tal senso, comunque, saranno indicative le prossime amichevoli, dopo le quali, allenatore e ds, ragioneranno se fare o meno ritocchi alla rosa.

PRIMI ESPERIMENTI - Intanto Monaco prova, arriva allo stadio di buonora (alle 8 è già sul campo) e studia su come disegnare il suo Piacenza-bis. Dalle indicazioni emerse dai primi allenamenti, pare che il tecnico stia pensando ad un 4-2-3-1 ad alto potenziale offensivo. Nelle esercitazioni ha schierato, infatti, una difesa a quattro con Zagnoni e Adiansi sugli esterni bassi e l'accoppiata Mei-Ruffini in posizione centrale. Davanti alla difesa la curiosa coppia tutta qualità composta da Mauri e Redaelli, tris di trequartisti con Volpe e Minasola sugli esterni mentre Zanardo - al centro - agisce dietro la punta Marrazzo. È stata una prova, verranno sperimentate altre soluzioni, tuttavia è interessante la scelta di utilizzare Mauri in posizione di mediano (provato al posto di Nichele che comunque avrà le sue buone carte da giocare). Un dato assodato è che ogni domenica almeno due-tre big dovranno aspettare il loro turno in panca, ma una sana competizione non può che far bene. Il più è trovare i giusti equilibri tattici.
Marcello Astorri

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