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Piacenza - Curioni: «Poca intensità, ma non pensiamo sempre alla classifica». Pagelle: Munari top, giù Chierico

Il tecnico: «Bene nella ripresa, però nel primo tempo dovevamo fare una gara più sporca». Luppi: «Forse abbiamo pensato a una partita facile dopo il vantaggio, è un errore che non dobbiamo fare. Piacenza piazza storica, per questo l'ho scelta». Centrocampo perennemente in difficoltà: ok Giorno

C’è dell’amaro in bocca in casa Piacenza, per la bella partenza che aveva messo la partita in discesa e l’occasione sprecata di aggancio alla zona salvezza. Il vice Giacomo Curioni non ci gira attorno, ma fa anche una premessa.
«Non pensiamo però sempre alla classifica in ogni frangente - spiega nel post gara - è vero che abbiamo perso una bella occasione, ma i passi falsi fanno parte del campionato e oggi, in particolare nella ripresa, la squadra ha dimostrato di essere ben presente sul campo».
Poi un passo indietro. «Certo, il rammarico più grande è nel primo tempo. Probabilmente, inconsciamente, segnare subito ci ha fatto pensare a un pomeriggio in discesa e invece così non è stato, anzi. L’Arzignano ha alzato il ritmo, ha vinto più duelli, era più intenso sulle seconde palle. Ad esempio, sapevamo che loro utilizzavano spesso l’arma dell’inserimento di Antoniazzi sui cross, lì c’era da stare più attenti alle posizioni e non farli crossare con quella facilità. Avessimo chiuso sul pareggio il primo tempo sarebbe stato comunque positivo e invece il loro vantaggio ci ha tagliato le gambe. L’errore in generale è stato quello di chiudersi troppo dopo il nostro gol, non siamo più stati intensi e dovevamo fare una partita più “sporca” come si dice in gergo».

Analisi condivisa anche da Luppi. «Il gol potrebbe averci fatto inciampare nel classico errore del pensare a una gara più facile del previsto, errore che noi non ci possiamo permettere. In linea generale nel primo tempo ci è mancata la reattività, l’Arzignano è uscito bene dopo la svantaggio. Nella ripresa molto meglio, le nostre occasioni le abbiamo avute. C’è poco da dire e molto da lavorare su alcuni aspetti, tuttavia sono qui da pochi giorni e ho trovato un gruppo compatto, consapevole dei propri mezzi e l’impatto è stato molto positivo».
Luppi va quindi sulla sua scelta. «Non vi nascondo che è caduta su Piacenza perché è un nome storico, con blasone, giochiamo in uno stadio importante davanti a un tifo importante e che ha storia. Dopodiché è vero, conosco il direttore Matteassi, mi fido molto di lui e mi ha spiegato il progetto che c’è qui e so che Luca vuole sempre fare le cose fatte bene, quindi la scelta in fondo è stata facile».

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