Piacenza - Con Scazzola 2 punti in più rispetto a Manzo nelle stesse partite. La strada è ancora lunga

MERCATO OK, MA LA FILOSOFIA E’ CAMBIATA
A permettere questo cambio di rotta è stato senz’altro il mercato, in particolare l’arrivo di Marchi ha risolto due problemi in un colpo solo: ha dato maggior solidità alla difesa (che era il reparto debole) e permesso di riportare Corbari a centrocampo. Risultato: meno gol subiti e Corbari che ha segnato sia contro la Pistoiese sia contro l’Olbia. C’è poi la qualità di Cesarini, la maggior fisicità di Suljic e il buon inserimento di Tafa a completare il pacchetto.
Il segreto non sta tutto qui, ma soprattutto è nel cambio totale di filosofia per quanto riguarda l’impiego dei giovani. Il Piacenza ha rivoluzionato la sua filosofia e anche questo ha conferito maggior solidità alla squadra. Lo dicono i numeri. Se prendiamo come esempio le 6 partite fin qui disputate con Scazzola e con le rispettive 6 di Manzo balza subito all’occhio la differenza di minutaggio nell’impiego degli under: 2796 minuti nelle gare di andata e 2173 minuti in quelle di ritorno. C’è una differenza di ben 623 in favore di Manzo e, a rendere ancora più solido il calcolo, bisogna mettere sul piatto il fatto che dei 2173 minuti giocati dagli under di Scazzola ben 270’ sono stati disputati da Tafa, che è sì un “giovane” ma essendo un classe 1998 ottiene solamente un terzo della retribuzione.
Insomma, qui c’è stato un forte investimento, perché questa riduzione nell’impiego degli under si farà sentire a fine stagione, tant’è che è stato lo stesso presidente Pighi nelle scorse settimane a parlare apertamente di «scostamento di bilancio che è passato da poco più di 2milioni di euro a quasi 3milioni, un aumento del budget da quasi 800mila euro».
Anche per questo motivo si è reso necessario accelerare sulla plusvalenza di Galazzi che è stato venduto al Venezia.