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Piacenza Calcio

Piacenza col fiatone e molta fortuna: con la Pro Patria arriva un 2-2 in extremis

Lombardi sempre avanti e con la partita in pugno, i biancorossi trovano due reti nella ripresa grazie a un rigore di Cesarini e a una clamorosa autorete di Pizzul. Negli ultimi due mesi sono però arrivate solamente due vittorie, troppo poco per ragionare in ottica playoff

Poco, troppo poco. Il Piacenza si ripresenta in campo dopo un mese esatto dall’ultima sconfitta contro il Trento senza dare la minima impressione di aver fatto alcun passo avanti. La Pro Patria frulla i biancorossi e non vince solo perché, in fondo, gli episodi gli dicono malissimo: rigore (su cross innocuo) che vale l'1-1 e autorete buona per il 2-2 finale. Il Piacenza è l’esatto contrario, ha le stesse assenze degli avversari (con l’aggravante che si sapeva da settimane che Suljic, Rossi, Bobb e Corbari non ci sarebbero stati) e non dà mai, nemmeno minimante, l’impressione di essere una squadra che ha fatto passi avanti. Raicevic non fa quello per cui è stato preso quattro mesi fa, Cesarini non trova l’intesa. Castiglia si vede che è indietro ma questi sono piccoli dettagli.

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Il rigore del momentaneo pareggio è una gentile concessione degli ospiti, per non parlare dell’autorete di Pizzul, l’analisi è un’altra: da ormai troppe partite il Piacenza dà chiaramente l’impressione di non riuscire a costruire né in verticale né sugli esterni, di non essere un gruppo capace di uscire con l’agonismo e la compattezza da momenti delicati, di avere sempre un’alibi pronto. Scazzola e Scianò dovranno trovare al più presto le risposte, perché il Piacenza è lì pronto a essere risucchiato nei playout cioè dov’era esattamente un anno fa.

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