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Piacenza - Cerri è già al lavoro: «Barba? Mi piace»

Non c’è mai vacanza per chi di lavoro fa il direttore sportivo di una squadra di calcio. Non è da meno Massimo Cerri, ds del Piacenza neo promosso in Lega Pro che ha appena incassato la riconferma del presidente Marco Gatti. L’entusiasmo in casa...

Non c’è mai vacanza per chi di lavoro fa il direttore sportivo di una squadra di calcio. Non è da meno Massimo Cerri, ds del Piacenza neo promosso in Lega Pro che ha appena incassato la riconferma del presidente Marco Gatti. L’entusiasmo in casa biancorossa è ai massimi livelli dopo la gara di Mapello, così la dirigenza si è già messa al lavoro per progettare la prossima stagione tra i professionisti: «Abbiamo in programma una riunione dopo Pasqua - dice Cerri - per cominciare a delineare le prime linee guida. Mi piacerebbe riproporre la strategia adottata quest’anno, andando a comporre la rosa miscelando elementi giovani e con voglia di mettersi in mostra ad elementi esperti».

Direttore Cerri, torniamo un attimo alle emozioni di domenica scorsa. Si aspettava così tanta gente?
«No, non me lo aspettavo. Abbiamo sempre avuto un seguito nutrito in trasferta, anche di 3-400 persone, ma certamente non credevo si potessero raggiungere quei numeri. Le coreografie, le bandiere, erano uno spettacolo. Vedere così tanta gente allo stadio e in piazza Cavalli mi ha emozionato. Sarebbe bello riuscire a fidelizzare al massimo i nostri tifosi durante tutto l’arco della stagione».

C’è un acquisto del quale va più orgoglioso?
«Non sarebbe giusto fare un nome in particolare. Tutti hanno fatto la loro parte. I risultati ripagano il lavoro di tanti sabati passati a vedere partite; il mister poi è stato bravo a plasmare un gruppo eccezionale».

Gatti ha detto che il Piacenza in Lega Pro non si porrà limiti, come dobbiamo interpretare quella frase?
«Vuol dire che tutti dovremo lavorare al massimo delle nostre possibilità, in questo modo, magari, potremo raggiungere anche risultati inattesi».

Ci dovremo aspettare un Piacenza giovane oppure con tanti giocatori esperti?
«Vorrei fare come quest’anno, andando a miscelare elementi giovani, che magari hanno voglia di mettersi in mostra per raggiungere le categorie superiori, ed elementi di esperienza».

Vi piace Gianluca Barba del Pro Piacenza?
«Gianluca è un giocatore che conosco molto bene fin dai tempi del settore giovanile biancorosso. L’ho sempre seguito, anche quando era all’Atalanta, con allenatore Beppe Bergomi, e ha vinto la finale del campionato Berretti contro l’Inter. E’ un giocatore che stimo molto».

Vi siete già riuniti per parlare di mercato?
«Abbiamo in programma una prima riunione dopo Pasqua, dove incominceremo a tracciare le prime linee guida».

Mancano ancora 6 partite alla fine del campionato: sono tante. Come le impiegherete?
«Sì, sono tante. In più ne giocheremo almeno altre due per la poule scudetto. Sono gare importanti, che ci serviranno per definire alcune situazioni e per raggiungere altri obiettivi. Per i giocatori è importante mettersi in mostra per guadagnarsi la riconferma in vista della prossima stagione e comunque, anche se non dovessero rimanere al Piacenza, giocare bene può permettere loro di attirare l’attenzione di altre squadre. Per esempio, sono stato contattato dal Varese, che l’anno prossimo farà la serie D. Mi sono state chieste informazioni riguardo alcuni nostri giocatori e la cosa non può che renderci orgogliosi».

Lei è stato un allenatore per tanti anni. Le piace il ruolo di direttore sportivo?
«Vivere questa esperienza da dirigente mi ha fatto ragionare. Penso che tutti i direttori sportivi dovrebbero passare per un’esperienza di campo. Aver allenato a livello giovanile, di Primavera e di Prima squadra mi ha aiutato molto a comprendere certe dinamiche. Il mio ruolo dirigenziale, con il quale ho avuto la fortuna di vincere al primo anno, è stato quindi una naturale evoluzione della mia esperienza sul campo».
Marcello Astorri

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