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Piacenza - Tutti in sella, si parte. Franzini: «La squadra che sta nascendo mi piace»

Inizia la preparazione dei biancorossi. Nel primo pomeriggio incontro con la stampa, il tecnico: «Non sono preoccupato dalla partenza di Taugourdeau, arriveranno due giocatori importanti a centrocampo e in attacco». Scaccabarozzi: «E' la chiamata che aspettavo»

SOCIETA’ E MERCATO
«La proprietà si è dimostrata solida, attenzione perché quasi tutti i giovani arrivati sono di proprietà e questo è un segnale chiaro della programmazione che abbiamo in testa. Chiaramente servirà pazienza perché quando si cambia si necessita anche del tempo per costruire, è uno dei motivi per il quale abbiamo scelto di andare in ritiro a Salsomaggiore; non tanto per una questione di altura che è comunque importante ma per cementare il gruppo. Tornando al mercato - prosegue Franzini - la difesa ha guadagnato centimetri, muscoli e personalità, mentre i giovani sono tutti con una bella esperienza alle spalle. Fumagalli a parte, tutti gli altri non superano i 29 anni, l’obiettivo era di svecchiare la rosa e rinforzarla».

MODULO E SABER
«L’idea di base, e su questa abbiamo allestito il mercato, è quella di partire come abbiamo finito a maggio, cioè con il 3-5-2 che ci ha garantito punti, più gol fatti e meno subiti. Tuttavia non dobbiamo fossilizzarci su un solo modulo, in Serie C spesso devi adattarti agli avversari, quindi sono arrivati giocatori funzionali al 4-3-3. Saber? Ora che è arrivato Scaccabarozzi sono meno preoccupato - dice ridendo -, scherzi a parte non ci sono problemi. Se Saber andrà al Parma vorrà dire che saremo contenti in tre: il Parma per l’acquisto, Saber perché va ai crociati e il Piacenza perché incassa la vendita. In ogni caso Saber a oggi è un nostro giocatore e si impegnerà al massimo, come ha sempre fatto in questi anni».

TAUGOURDEAU
«Anthony forse era giusto che andasse - chiude Franz - perché è stata messa sul piatto un’offerta davvero importante. Non sono assolutamente preoccupato della sua partenza, la società puntellerà la regia con un nome adatto. Leggo di Mungo o Pinzi, che poi sono due profili completamente diversi da mettere davanti alla difesa, ma ci sono altre soluzioni. Chiaro - dice il tecnico prima di congedarsi - che due giocatori, a centrocampo e in attacco, dovranno arrivare».

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