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Martedì, 23 Aprile 2024
Piacenza Calcio

Piacenza - Abbate: «Il tempo è scaduto, dobbiamo vincere e possiamo farlo solo ritrovando lo spirito di squadra»

Alla vigilia della sfida di Padova (domenica ore 17.30) il tecnico lancia un messaggio chiaro: «La situazione non è compromessa, ma è da luglio che sento dire che le cose andranno meglio. E' ora di farlo vedere sul campo. Ai ragazzi chiedo un atteggiamento da battaglia». Avanti col 3-5-2

A guardare la classifica viene paura, ma è uno stato d’animo che il Piacenza non può assolutamente permettersi perché a nove turni dal termine del campionato i biancorossi hanno ancora la possibilità di riagganciare almeno la zona playout, dopodiché si vedrà.
Ed è proprio per evitare il tracollo morale, dopo i brutti segnali di resa domenica scorsa contro il Trento, che Matteo Abbate ha preso due decisioni in settimana: portare la squadra in ritiro vicino a Verona mercoledì mattina per rinsaldare lo spogliatoio e tornare a parlare con la stampa per infondere fiducia a tutto l’ambiente. La gara di domenica a Padova (ore 17.30) è difficilissima e decisiva: il Piacenza non ha più bivi davanti, ma solo un lungo rettilineo da modificare, a maggior ragione perché questo sarà un turno di scontri diretti con Mantova-Triestina e la Pergolettese che andrà a Pordenone. C’è da sperare in qualche risultato favorevole, però il primo mattone devono metterlo i biancorossi cercando la vittoria.

«NON C’E’ PIU’ TEMPO»
Collegato via Zoom il tecnico Matteo Abbate non gira tanto attorno alla questione. «La situazione non è assolutamente compromessa, questo deve essere chiaro, però deve essere altrettanto chiaro che è da luglio che sento dire “domani vinciamo” oppure “adesso le cose andranno a posto e ne usciremo” e il risultato è che non si vince e siamo sempre lì, tra il penultimo o l’ultimo posto. La verità è che non c’è più tempo, lo dico a voi, l’ho detto ai ragazzi, il tempo è finito e dobbiamo iniziare prendere coscienza di questo andando in campo con il sangue agli occhi perché possiamo solo che vincere. Voglio vedere determinate cose, soprattutto voglio vedere una squadra che ha l’atteggiamento disperato dell’ultima in classifica. Voglio vedere certe corse, certe rincorse, un garra che finora non c’è stata. Ad esempio - prosegue il tecnico - domenica scorsa ci si è focalizzati sulla difesa. Eppure vi dico, io mi focalizzo su quello che è accaduto attorno: sul primo gol degli avversari sono passati 17 secondi tra quando abbiamo perso palla a quando Attys ha calciato. Ecco, in quei 17 secondi c’era tutto il tempo per rincorrere al doppio della velocità l’avversario, per rientrare, per aggredire la loro manovra. E questo non l’ho visto. Le responsabilità sono anche mie e lo stesso vale per i giocatori: possiamo parlare di moduli o tattica finché vogliamo però qui si cambia verso solamente con uno spirito diverso, con uno spirito di squadra».

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